La Fondazione, al centro dell’inchiesta per i fondi neri nella sanità, è nata nel 1965 come “Clinica del Lavoro”, ente giuridico di diritto privato, su iniziativa del professor Salvatore Maugeri, cui è oggi dedicato l’istituto di ricovero e cura riconosciuto a carattere scientifico con decreto interministeriale del 21 novembre 1969. Il ministero della Salute il 30 dicembre 2004 ha riconfermato la natura scientifica della Fondazione Maugeri e le sue finalità di medicina del lavoro e della riabilitazione.



La casa di cura è attiva per la medicina riabilitativa, la prevenzione dei rischi connessi ad attività produttive, la tutela della salute del lavoro, il recupero delle abilità motorie dei disabili, il trattamento delle malattie cardiorespiratorie e delle patologie croniche polisistemiche disabilitanti. Tra i suoi obiettivi c’è inoltre quello di favorire il reinserimento socio-produttivo del disabile e prevenire l’handicap. Come scrive il sito web della Fondazione (www.fsm.it), l’attività assistenziale e la ricerca sono strettamente intrecciate nella organizzazione degli istituti dell’Irccs e coordinate nel Comitato tecnico scientifico centrale.



La Fondazione Maugeri negli istituti, nei centri clinici e nei centri di prevenzione presenti in Lombardia, Liguria, Piemonte, Veneto, Puglia e Sicilia. L’istituto promuove la ricerca scientifico-biomedica e l’assistenza sanitaria nell’età evolutiva, lavorativa e post-lavorativa nei campi della prevenzione, della terapia e della riabilitazione di danni provocati da malattie invalidanti, da lavoro o da altre patologie. Tra le caratteristiche della casa di cura c’è quella di collaborare con altre istituzioni o enti, in Italia o all’estero, ai fini della ricerca biomedica, dell’assistenza sanitaria e dell’attività formativa in campi di reciproco interesse. La Fondazione partecipa alle iniziative finalizzate al progresso della ricerca soprattutto per quanto riguarda la medicina del lavoro e la riabilitazione. Alla tutela della salute in azienda si collegano le attività finalizzate all’individuazione e alla prevenzione dei rischi sul lavoro.



Nel campo della medicina riabilitativa l’istituto punta soprattutto al recupero delle capacità funzionali dei portatori di handicap neuromotori, cardiorespiratori e di patologie croniche polisistematiche disabilitanti. La casa di cura eroga inoltre, in regime di ricovero ordinario, diurno e in regime ambulatoriale, servizi e prestazioni di alta specializzazione nel campo della medicina riabilitativa che includono la diagnosi, la valutazione funzionale, la cura e la riabilitazione di pazienti con malattie cardiovascolari, respiratorie e neuromotorie. Da un punto di vista pratico, la fondazione organizza visite mediche specialistiche, attività di diagnosi, riabilitazione, educazione sanitaria, prevenzione secondaria e reinserimento al lavoro finalizzato al recupero delle migliori condizioni psicofisiche, sociali, lavorative ed economiche del paziente e al mantenimento della sua autosufficienza.