“Mi unisco all’appello di Dario Fo, chiedendo al sindaco Pisapia di lavorare ventre a terra per trovare nel brevissimo tempo una soluzione per gli occupanti sgomberati da Torre Galfa. Il Comune di Milano ha numerosi luoghi sottoutilizzati o che attendono di essere regolarizzati. L’unica soluzione ragionevole è quindi quella di destinarli ai centri sociali”. Ad affermarlo è nientemeno che Daniele Farina, leader storico del Leoncavallo e coordinatore cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà. Non è l’unica voce critica a levarsi da sinistra dopo lo sgombero avvenuto ieri del collettivo dei lavoratori dello spettacolo che avevano occupato il grattacielo abbandonato nel centro di Milano. Per Luciano Muhlbauer, esponente di Rifondazione Comunista, da parte di Pisapia “occorreva una presa di parola più netta contro questa soluzione di forza prima che si realizzasse. E sicuramente non hanno aiutato alcune prese di posizioni vetuste, come quelle del capogruppo comunale del Pd, Carmela Rozza, che si era aggiunta alla voce di De Corato nel chiedere l’intervento di polizia”.



Farina, la polizia ieri ha liberato una proprietà privata occupata abusivamente. Pensa che non avrebbe dovuto farlo?

Gli sgomberi degli spazi giovanili sono sbagliati in generale, perché Milano purtroppo ne ha un’esperienza pluridecennale, e non hanno mai portato a niente se non a una straordinaria carenza di spazi che oggi come anni fa i giovani giustamente rivendicano. E’ quindi un problema che Milano si trascina da tantissimi anni, e che altre città europee hanno invece risolto in maniera diversa.



Che cosa ne pensa degli slogan contro Pisapia scanditi dagli occupanti durante gli sgomberi?

Pisapia eredita una situazione difficilissima e sta lavorando per aumentare le opportunità e le offerte verso il mondo giovanile: la trattativa che è in corso sulla vicenda del Leoncavallo testimonia che il sindaco sta cercando di fare un buon lavoro. Rispetto alle altre città europee, Milano si porta dietro dei ritardi pluridecennali che non si colmano in pochi mesi.

Quindi hanno sbagliato gli occupanti di Torre Galfa a prendersela con Pisapia?

Ovviamente, come tutte le generazioni, questi ragazzi hanno di fronte degli interlocutori, in questo caso l’amministrazione comunale, che diventano una controparte. Pisapia però sta lavorando anche nel concreto per trovare una soluzione, non ho assolutamente dubbi sul fatto che questa nei prossimi giorni emergerà.



 

Di chi è dunque la responsabilità dello sgombero?

 

Non sono né il Comune né gli amministratori locali a decidere gli sgomberi degli spazi di proprietà privata. A farlo sono la stessa proprietà, la questura e a volte se necessario anche la prefettura. Quindi la catena di comando è differente.

 

Lei quale soluzione propone per trovare degli spazi per i centri sociali giovanili?

 

Ci sono diverse aree inutilizzate, anche solo parzialmente, all’interno del Comune di Milano. Per esempio la cosiddetta “Fabbrica del Vapore”, inaugurata come funzionante nel 1997 e che ancora oggi è fortemente sottoutilizzata. Per trovare soluzioni di più lungo periodo ovviamente c’è bisogno di più tempo. Tanto per citare un altro spazio storico della città di Milano, le stesse associazioni del Leoncavallo hanno detto più volte che in presenza di un meccanismo di regolarizzazione delle aree ci sarà la disponibilità di svariate migliaia di metri quadrati. Questi ultimi si sommeranno alle attività esistenti, di cui il Comune può disporre per sviluppare le attività che ritiene importanti. Nel medio periodo esistono quindi delle soluzioni fattibili, per quanto riguarda i ragazzi di Torre Galfa spero che arrivino anche in brevissimo tempo.

 

Dario Fo ha rivolto un invito pressante al Comune affinché consenta agli occupanti sgomberati di accedere a uno delle centinaia di spazi vuoti presenti a Milano. Lei condivide questo appello?

 

Assolutamente sì. Il patrimonio del Comune non è immenso, ma ci sono luoghi sottoutilizzati o che attendono di essere regolarizzati. Con un po’ di ragionevolezza, quella è quindi l’unica direzione possibile per risolvere il problema.

 

E’ davvero possibile che il Comune trovi una soluzione in tempi brevissimi?

 

Io sono convinto del fatto che il sindaco sta lavorando ventre a terra.

 

Lei auspica dunque che Pisapia non perda altro tempo?

 

Il mio è più che un auspicio.

 

(Pietro Vernizzi)