Stabili abbandonati, che siano di privati cittadini o dello Stato. Nella prima categoria appartamenti e negozi sfitti. Nella seconda i due milioni di metri quadri che, sommati, sono rappresentati da caserme dismesse ed ex scali ferroviari. Il recente caso dell’occupazione della Torre Galfa abbandonata da quindici anni, deve aver messo paura a Palazzo Marino. Per evitare che altri personaggi vadano a occupare l’enorme patrimonio di immobili vuoti, in Comune hanno deciso di muoversi. Come? Con una nuova tassa, una super Imu per tutti gli stabili abbandonati e per gli appartamenti sfitti. In questo modo, l’assessore alle Politiche sociali Piergiorgio Majorino spera di veder rimesse sul mercato molte proprietà. IlSussidiario.net ha chiesto un parere al proposito all’avvocato Claudio Santarelli, esperto di proprietà immobiliari: «Mi sembra che questo provvedimento sia una sorta di spauracchio per costringere i proprietari di immobili o negozi sfitti a muoversi». Secondo Santarelili però «si parte da un presupposto sbagliato, cioè che Milano sia una città ricca da cui attingere. Non si tiene quindi conto che i negozi sfitti, ad esempio, ci sono perché c’è una crisi della domanda dovuta al momento che viviamo. Non bastano le super tasse, ci vuole un progetto politico». A Milano, dice ancora Santarelli, non esiste una mappatura del patrimonio immobiliare: il Comune non sa neanche che cosa possiede. 



Avvocato, in realtà il Comune sta procedendo proprio in questi gioni a una mappatura delle proprietà sfitte con l’aiuto del Politecnico e della società Temporiuso.

Va bene qualunque tipo di mappatura, però che si faccia veramente e sia efficace. Visto che l’Imu dovrebbe colpire tutti gli immobili è obbligatorio che il Comune se ritiene di fare questa “Super Imu” passi da una preventiva mappatura di tutte le proprietà immobiliari. Del resto c’è una mancanza di conoscenza sul demanio del Comune di Milano che è spaventosa.



Addirittura?

Sì, e non solo: anche gli immobili dell’Aler, che sono in realtà del Comune, sono ancora adesso in gran parte non mappati. In realtà, quindi, il Comune non conosce la consistenza del proprio patrimonio immobiliare. Questo nonostante non manchino gli strumenti per fare questa mappatura, il catasto e gli uffici competenti . Certo, è semplice fare una delibera e mandare le cartelle esattoriali. Ma il problema è diverso.

Ce lo spieghi.

Il problema è che Milano non ha ancora una struttura che permetta una mappatura precisa di tutto il demanio, una cosa assurda. La prima cosa che dovrebbe fare l’assessore competente è riverificare tutta la propria proprietà immobiliare.



Adesso sembra che ci stiano provando.

Speriamo. Visti i pochi spazi di manovra che si hanno a Milano sia dal punto di vista dell’edilizia che dell’urbanistica, perché ormai la città è “densa”, non è possibile aspettare anni per prendere decisioni su stabili che sono fatiscenti da tempo. Ci vuole un impulso politico, perché il funzionario non può pianificare quello che deve pianificare la politica.

E nel caso delle proprietà dello Stato, come le caserme dismesse o gli ex scali ferroviari?

Su questo tipo di realtà è il Comune che dovrebbe farsi carico di sentire e sollecitare gli enti proposti. Difficile nel caso del ministero della Difesa avere un colloquio e una risposta in tempi celeri, molto più semplice con le Ferrovie dello Stato. Ai tempi della giunta Moratti c’era un assessore preposto a queste cose, adesso la casa purtroppo non è l’unica delega che ha l’assessore competente.

Che dice dei negozi abbandonati? Chi ha interesse a tenerli così?

 

I negozi abbandonati ci sono perché oggi ovviamente è calata la domanda. Non potendo stabilire per legge il prezzo, è chiaro che il negozio rimane vuoto. E’ anche vero però che bisogna fare in modo che vengano recuperati e questo dovrebbe essere fatto dal Comune e non attraverso un contributo agli affitti, ma attraverso una salvaguardia.

 

Cioè?

 

Stabilendo un’esenzione rispetto all’Imu in caso i proprietari riescano ad affittare prima di una certa data. Questo potrebbe portare anche a una diminuzione dei prezzi di affitto. Questo potrebbe far muovere il mercato.

 

In sintesi, la super Imu sembra uno spauracchio buttato lì.

 

A me sembra che questa amministrazione ha la forza per provvedimenti immediati, e lo abbiamo visto in certe scelte, ma non sembra capace di programmare. Che senso ha questa aliquota maggiorata senza prima verificare quali sono gli immobili?