Un nuovo sgombero a Milano. Dopo essere stato costretto a lasciare Torre Galfa, il collettivo Macao ha dovuto abbandonare anche Palazzo Citterio, a Brera, nel cuore della città. Un nuovo blitz di carabinieri, polizia ed esercito ha dato il via allo sgombero dell’edificio che si è svolto senza alcuna tensione. I membri del Collettivo, che si definiscono «artisti, curatori, critici, guardia sala, grafici, performer, attori, danzatori, musicisti, scrittori, giornalisti, insegnanti d’arte, ricercatori, studenti», avevano deciso qualche settimana fa di occupare Torre Galfa, l’immobile da anni in stato di abbandono con l’obiettivo di creare «nuovi spazi culturali», così come era stato per il Teatro Valle di Roma. Primo blitz delle forze dell’ordine e prime polemiche. Lo stesso collettivo aveva quindi deciso di spostarsi a Brera, nel Palazzo Citterio, ma non c’è stato niente da fare. Il ministro ai Beni Culturali Lorenzo Ornaghi ha parlato di un nuovo sgombero «giusto e opportuno, perché nessun movimento autenticamente culturale può originare un atto di illegalità». «Il ministero – ha spiegato ancora Ornaghi – avendo la proprietà dello stabile ha già chiesto che venga liberato: ora aspettiamo le decisioni di chi è competente». «Anche perché di fronte alla richiesta di spazi per la cultura il Comune di Milano ha assunto una posizione dialogante e non di chiusura», ha sottolineato il ministro, il quale ha ribadito di essere «apertissimo al dialogo, ma perché ciò avvenga bisogna essere in due: se i ragazzi vogliono un confronto, dovranno chiederlo nei modi e tempi opportuni». Sembra che l’edificio verrà adesso utilizzato «per il progetto della Grande Brera, per il quale il Cipe ha appena stanziato 23 milioni di euro» e i cui lavori, ha detto invece l’assessore alla Cultura, Stefano Boeri, «dovevano iniziare in questi giorni, con gli interventi di manutenzione sui tetti, ma con l’occupazione i lavori non possono partire: mi chiedo dove siano finite le istanze di rinnovamento lanciate da Macao nei primi giorni nella Torre Galfa». Il Collettivo Macao ha quindi spiegato che l’occupazione non sarebbe stata «a lungo termine: vogliamo diventare garanti per questo spazio. 



È vero che sono stati stanziati i fondi, ma non è la prima volta: l’anno scorso erano stati promessi 52 milioni per la Grande Brera, di cui però si sono perse le tracce. Vogliamo assicurarci che stavolta gli interventi partano davvero». 

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