“I risultati di Area C sono positivi, ma ora Giuliano Pisapia applichi fino in fondo quanto previsto dal referendum di un anno fa, che parlava di progressivo allargamento della congestion charge fino alla cosiddetta cerchia ferroviaria”. A dichiararlo è Edoardo Croci, il “papà” di Ecopass nonché il presidente del comitato che ha portato al referendum sull’estensione della tassa d’ingresso. Per il professore della Bocconi, “man mano che aumenterà la qualità del trasporto pubblico, si potranno estendere i benefici di Area C all’intera città, oltre a pedonalizzare gran parte dell’attuale centro storico”.
Professor Croci, come commenta i dati sugli effetti di Area C a Milano?
I dati che emergono dai primi mesi dell’applicazione della congestion charge sono una riduzione del traffico pari a quasi il 35% nell’area tariffata e del 7% in tutta Milano. Il numero più interessante è il primo, mentre il secondo ci dice semplicemente che non c’è stato un effetto di aumento del traffico fuori dall’area, bensì una riduzione generalizzata su tutta la città.
Qual è quindi la sua valutazione sugli effetti della tassa d’ingresso in centro?
La valuto positivamente perché è il proseguimento di Ecopass, che è partito come pollution charge con una riduzione del traffico che è oscillata nel tempo, ma che verso la fine del 2011 era arrivata al 12/14%. Con Area C c’è il logico sviluppo di Ecopass, tra l’altro voluto dal referendum sull’ambiente e la qualità della vita a Milano, promosso dal comitato “Milano si muove” di cui io sono presidente.
In che modo ritiene che il provvedimento dell’Area C possa essere migliorato?
Il testo del referendum, anche in questo caso, parla chiaro. La richiesta è che ci sia un progressivo allargamento dell’Area C fino alla cosiddetta cerchia ferroviaria. Milano è costruita su cerchi concentrici, e man mano che aumenta la qualità del trasporto pubblico, anche fuori dal centro, si può estendere la congestion charge sviluppando i benefici della riduzione del traffico ad aree più allargate. Addirittura si potrà pedonalizzare gran parte dell’attuale centro storico.
Pisapia sta potenziando i trasporti pubblici come prevedeva il referendum?
Tutte le entrate di Area C, stimate in 30-40 milioni di euro l’anno per quanto riguarda i proventi della tariffa, e più o meno la stessa cifra per quanto riguarda le sanzioni, devono quindi essere destinate in modo vincolato al miglioramento del trasporto pubblico, della mobilità sostenibile, delle aree pedonali, delle piste ciclabili e del bike sharing. Questo può voler dire muoversi a Milano in modo rapido e pulito, senza la necessità di utilizzare l’auto. Nel bilancio di prossima approvazione bisognerà quindi trovare riscontro del fatto che gli incassi legati all’Area C sono stati destinati al potenziamento della mobilità sostenibile.
Ecopass tassava le auto più inquinanti, Area C invece qualsiasi veicolo. Ritiene che il provvedimento di cui lei è stato l’ideatore sia stato snaturato?
Questa trasformazione era già stata prevista nell’Ecopass del modello Moratti. Quando il provvedimento era partito, io stesso avevo spiegato che si trattava di una prima tappa e poi sarebbe stato necessario passare a una congestion charge. E’ esattamente il contenuto del referendum che è stato approvato, e a Pisapia occorre dare atto di avere realizzato il dettato referendario. Di fronte al voto di quasi 500mila milanesi, che a larghissima maggioranza hanno chiesto di proseguire con queste politiche, l’attuale sindaco ha provveduto a realizzare quanto chiesto dai cittadini. Sicuramente in questo percorso vedo una linea di continuità. Dopo il grande salto anche culturale dell’introduzione del road pricing a Milano, era una linea rispetto a cui non si poteva tornare indietro.
Non trova che gli accessi gratuiti limitati per i residenti del centro siano eccessivamente penalizzanti?
Su diversi aspetti di contorno credo che l’Area C possa essere migliorata. I residenti hanno ovunque condizioni favorevoli e di vantaggio, proprio perché si ritiene che possano muoversi nello spazio dove risiedono con maggiore libertà. La giunta comunale ha scelto il meccanismo dei 50 ingressi gratuiti, mentre i successivi sono comunque scontati. Ai tempi di Ecopass si era optato per un abbonamento fortemente scontato al prezzo di 50 o 125 euro a seconda delle classi dei veicoli. Si tratta di capire qual è la formula migliore, che va incontro di più alle esigenze dei cittadini, quindi si potrà iniziare a introdurre delle modifiche al sistema, credo anzi che sia doveroso dopo un periodo di avvio.
(Pietro Vernizzi)