La regola esiste ma, di fatto, non viene applicata. E nessuno la conosce. E’ notizia di queste ore che Madrid e Londra combattono l’inquinamento da CO2 multando chi non spegne l’auto in sosta. L’idea è quella di non voler imporre il risparmio a tutti i costi ma di sanzionare che inquina e quindi, provoca disturbo non per il proprio portafoglio ma per la salute della collettività. Un cambio di mentalità, dunque, richiesto agli abitanti della City e di Madrid. Una norma ad hoc, che hanno escogitato il sindaco della capitale spagnola e il primo cittadino londinese Boris Johnson: quest’ultimo, appena eletto, ambientalista ad oltranza oltre che ciclista convinto, combatte sin dal primo mandato l’indisciplina al volante con una politica dalla multa facile che ha dimostrato, però, tutta la sua efficacia e che gli ha valso la riconferma. Dopo una campagna elettorale aggressivamente ambientalista, il “sindaco ciclista”, appena rieletto ha mantenuto ciò che aveva promesso. Il conservatore oltre che creare le Cycle Cycle Superhighways, vere e proprie autostrade cittadine per le biciclette, ha previsto per le Olimpiadi del 2012 la dotazione di una flotta di taxi a idrogeno. Stavolta, però, l’idea è del tutto nuova e Johnson ha stabilito che chi viene pizzicato con l’auto in moto, deve spegnere immediatamente il motore, pena una multa di 20 sterline, 25 euro. Più rigidi in Spagna dove la sanzione elevata sale a 100 euro.
Ovviamente vengono escluse le macchine in coda ai semafori o le situazioni di traffico: estranei al provvedimento anche i mezzi di servizio e pronto soccorso al lavoro (ambulanze, polizia, vigili del fuoco) nonché  le auto ibride, elettriche o a emissioni zero. L’obiettivo non è dunque incentivare le auto dotate di start & stop, ma di far cambiare abitudini ai guidatori facendo diminuire i gas di scarico. 
Nel Bel Paese la regola esiste e da un bel po’ di tempo ma non è mai stata fatta rispettare: o meglio, non è mai stata applicata: l’articolo 157 del Codice della strada italiano vieta la sosta con il motore acceso anche ai motorini e prevede 39 euro di multa.



Se venisse fatta rispettare le casse di comuni e capoluoghi si riempirebbero in tutta fretta, considerando l’indisciplina italica che ormai è diventata abitudine. Non solo di non spegnere il motore da fermi ma di non farlo in doppia fila o in divieto di sosta. 

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