Dopo aver annunciato le dimissioni da commissario straordinario di Expo 2015, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia non ha alcuna intenzione di tornare sui suoi passi e ribadisce che aver rimesso l’incarico «non significa tirarsi indietro ma, anzi, vuole essere una spinta ad una reale e concreta partecipazione del governo nazionale a una maggiore attenzione». Il primo cittadino lancia l’allarme e spiega che «l’Expo non è in ritardo, ma se il governo non si assumerà le sue responsabilità c’è il rischio che fallisca». In queste ore si cerca intento di capire chi potrà riempire il vuoto lasciato da Pisapia e ricoprire il ruolo di commissario straordinario: «Sono convinto che il governo debba avere una persona che unisca capacità manageriali e ruolo istituzionale – ha detto ancora il sindaco di Milano -, che sia presente in un rapporto diretto fra Milano e Roma, per mantenere i collegamenti fra le istituzioni locali, il governo nazionale e la società Expo. Questa figura è mancata e credo che sia urgente che si provveda».
Il governatore lombardo Roberto Formigoni ha però esortato Pisapia a riprendere un ruolo attivo nel percorso Expo e a cambiare idea riguardo le dimissioni: «Coraggio Giuliano – ha detto Formigoni – fai un gesto di coraggio e di responsabilità», cioè quello di «fare un passo avanti, di confermare che continuerà a fare il commissario straordinario di Expo, perché non è pensabile fare l’Expo di Milano senza il sindaco di Milano, lo capiscono anche i bambini». Il presidente della Regione ha poi confermato che venerdì sera incontrerà a Milano sia Pisapia che il premier Monti, a cui chiederà «che il governo faccia ancora di più e chiederò a Pisapia di ritirare le dimissioni. Questa è la strada altrimenti vuol dire, magari inconsciamente, che si vuole distruggere l’Expo». Sul futuro del grande evento previsto per il 2015, IlSussidiario.net ha chiesto un parere a Paolo Del Debbio, docente universitario, editorialista e opinionista, secondo cui le dimissioni di Pisapia «preoccupano molto. Non credo che il sindaco sia un folle, quindi se ha scelto di rimettere l’incarico al presidente del Consiglio significa che esistono notevoli difficoltà. Detto in altri termini, se avesse valutato il progetto un buon cavallo di battaglia sarebbe rimasto al suo posto, ma evidentemente ha ritenuto che non fosse così». Resta però il fatto che l’assenza del sindaco di Milano pesa gravemente su una situazione già di per sé instabile, quindi secondo Del Debbio adesso «ci vorrebbe qualcuno che prenda una volta per tutte in mano la situazione ma soprattutto che Pisapia abbia un confronto serrato con Monti e Formigoni per capire se si tratta di un progetto che potrà realmente vedere la luce. In caso contrario, allora è meglio non farlo».
Secondo Del debbio, infatti, «fare brutta figura non serve a nessuno, a Milano ma soprattutto al Paese che sta vivendo un momento tanto difficile. L’Expo 2015 sta andando avanti senza una vera guida politica, come un’automobile senza pilota. C’è Giuseppe Sala, ma è ovvio che c’è bisogno di una sponda politica che però attualmente non ha». Del Debbio conclude parlando di un doppio rischio che sta attualmente correndo la manifestazione internazionale: «C’è ovviamente la possibilità che non si faccia, ma ancora più grande è il rischio che si faccia male. Se non si vuole sviluppare al meglio questo progetto allora è meglio che non si faccia proprio. In un periodo come questo e con tutti i problemi che deve affrontare il Paese, non credo che una eventuale rinuncia a Expo 2015 possa avere conseguenze catastrofiche sullo sviluppo di Milano».
(Claudio Perlini)