Il Comune di Milano ha deciso di ridurre la possibilità di usufruire dei cosiddetti buoni libro. Si tratta della possibilità, che la precedente giunta Moratti dispensava senza differenze di reddito, di usufruire di buoni per avere diritto a libri gratis (non tutti i libri  naturalmente, si trattava di buoni come forma di contributo alla spesa generale, dai 50 euro a poco più: nel dettaglio la scorsa stagione il buono libri previsto era di 200 euro per la I classe; 80 per la II e 90 per la III), spesa che incide parecchio sui bilanci familiari. Lefamiglie non dovevano pestare alcuna domanda né produrre alcuna documentazione: il buono libri veniva loro consegnato direttamente dalle scuole intestato nominativamente all’alunno, valido per l’acquisto della dotazione libraria. In una decisione che ha irritato diverse associazioni cattoliche del mondo della scuola, in particole modo l’Agesc (Associazioni genitori scuole cattoliche), la giunta Pisapia ha deciso che tali buoni verranno distribuiti solo alle famiglie più bisognose. Per intendersi chi arriva a un reddito di 15mila euro all’anno Isee avrà ancora diritto a un buono tra i 50 e i 150 euro. Dunque non vengono eliminati i buoni, ma soltanto ridotti. Spiega infatti il vicesindaco Maria Grazia Guida: “I buoni libro non sono stati eliminati. Rimane la totale gratuità per le elementari. Per le medie sono scaglionati in base alle stesse tabelle Isee scelte dalla Regione per la dote scuola. È stata tolta solo la “generalità” del bonus, per valorizzare le famiglie più fragili”. Secondo Ernesto Mainardi dell’Agesc invece la giunta Pisapia elimina vecchie forme di sostegno e non ne introduce di nuove. In questo modo, aggiunge, si rischia che anche il ceto medio finisca in povertà. Il vicesindaco ha promesso che la giunta sta lavorando a trovare più risorse per la famiglia con il bilancio di prossima approvazione. Il buono libri, come spiegava la precedente amministrazione comunale, era a disposizione di “tutti gli alunni delle scuole primarie statali, paritarie e private della città di Milano e ivi residenti;  tutti gli alunni del primo, secondo e terzo anno della scuola secondaria di primo grado iscritti nelle scuole statali o paritarie della Città di Milano, residenti nel Comune di Milano da almeno due anni a far data dal 1 giugno 2009”.



Col tempo, l’istituzione dei buoni libro è stata introdotta in quasi tutti i maggiori comuni d’Italia, capitale compresa. 

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