Riduzione della spesa da 2,4 a 1 miliardo di euro, reinvenzione del ruolo del Comune e una significativa diminuzione delle tasse. Sono i principali punti delle proposte del Pdl per il bilancio di previsione in discussione di fronte al Consiglio comunale. Ilsussidiario.net ha intervistato Carlo Masseroli, capogruppo del Popolo della libertà, per chiedergli di illustrare i contenuti della sua battaglia contro il bilancio del sindaco Giuliano Pisapia e le alternative suggerite dal centrodestra.



Quali sono le vostre proposte per quanto riguarda il bilancio comunale?

La più importante è il ripensamento del ruolo del Comune, che ha il difetto di occuparsi di ambiti nei quali non dovrebbe intervenire, mentre al contrario dovrebbe diventare un soggetto capace di dare spazio alle varie autonomie funzionali. Spendendo meno e attirando capitale sarebbe possibile favorire una crescita del Pil.



In che modo è possibile spendere meno?

In primo luogo attraverso gli assessorati senza portafoglio, il cui compito non sia quello di spendere ma semplicemente di coordinare presenze sul territorio e consentirne la valorizzazione. Trovo per esempio un controsenso che il Comune attui delle iniziative a sostegno della piccola impresa spendendo dei soldi.

Che cosa dovrebbe fare?

Dovrebbe generare degli ambiti della città che siano defiscalizzati, in modo da consentire la creazione di nuove partite Iva under 35 e fare di Milano la capitale delle start up. Ma soprattutto, è compito del Comune fare in modo che chi ha qualcosa da proporre trovi lo spazio per metterlo in pratica. La defiscalizzazione è uno strumento per raggiungere questo obiettivo. La giunta Pisapia al contrario sta mettendo le tasse su tutto e a un livello abnorme.



Quali delle tasse di Pisapia avrebbe evitato di introdurre?

Tutte. Il governo Monti ha tagliato i trasferimenti ai Comuni per raggiungere l’equilibrio di bilancio, e in questo modo ha messo in discussione le spese degli enti locali. Pisapia ha promesso una spending review ma poi non l’ha attuata, come sottolineato dagli stessi revisori dei conti nella loro relazione. Ma soprattutto, ha aumentato la spesa corrente e tutto ciò che non ha ottenuto attraverso i trasferimenti o le entrate straordinarie lo ha chiesto direttamente ai cittadini.

Un vero e proprio salasso …

Mentre imprese e famiglie riducevano le loro uscite, il Comune le ha alzate con i soldi dei cittadini e delle imprese. Il sistema delle tasse va così a sommarsi alla crisi e la famiglia milanese, che in un momento di crisi guadagna già meno, si è trovata nella condizione di avere una capacità di spesa ulteriormente inferiore. I commercianti, che hanno dovuto pagare l’Imu fino al 250% in più, rischiano di non potere assumere o di essere costretti a lasciare a casa i dipendenti a tempo determinato. Anche perché dovranno affrontare una riduzione degli acquirenti, che sempre a causa delle tasse sono meno propensi a spendere.

 

Quali provvedimenti sostenente per quanto riguarda il non profit?

 

Milano è una città ricca di volontariato, eppure l’amministrazione comunale continua a volere realizzare servizi in proprio, con spese più alte dei privati e spesso con risultati meno efficaci. Trovo in particolare assurdo che il non profit paghi il 10,6 per mille di Imu, perché questo significa mettere in ginocchio il sistema sociale della città.

 

Per Carmela Rozza del Pd è tutta colpa del governo Monti …

 

Il governo nazionale ha introdotto l’Imu, ma sta mettendo a disposizione delle amministrazioni comunali la possibilità di variare l’importo. La nostra proposta è di applicarlo al minimo consentiti dallo stesso governo Monti. Anche il centrodestra non condivide affatto l’introduzione dell’Imu stabilita dal consiglio dei ministri, ma la vera questione è che Pisapia ha alzato l’Imu al massimo possibile per uffici, negozi, case d’affitto e case dell’Aler.

 

Quali conclusioni trae da queste scelte?

 

Il bilancio di Pisapia è irresponsabile, perché ha come unico obiettivo quello di far quadrare i conti pubblici, mentre non si cura minimamente di ciò che ne consegue per la società civile. Il Pdl sta facendo il possibile perché il bilancio non sia approvato dal Consiglio comunale, perché riteniamo che se passerà senza modifiche creerà numerosi problemi alla città. È chiaro che quello che riusciremo a ottenere non è tutto quello che vorremmo, speriamo però di poter iniziare un percorso che vada nella direzione giusta.

 

(Pietro Vernizzi)