Domenica 24, presso il Teatro Manzoni a Milano, si tiene l’iniziativa “mille giovani per l’Italia”. Si riconoscono nel partito popolare europeo, provengono da quell’originale incontro di culture che è avvenuto dopo la crisi del tempo di “mani pulite”, e che ha caratterizzato l’alternativa all’egemonismo della sinistra ideologica. Cattolici, riformisti, liberali, popolari di destra e di sinistra, hanno cercato continuamente di  consolidare il superamento delle opposizioni ideologiche che caratterizzavano il sistema dei partiti nel dopoguerra e sino alla fine degli anni 80. In quella contrapposizione ideologica di destra e sinistra era la Democrazia Cristiana a tenere insieme il Paese. Ma poi la DC perse l’energia della grande tradizione cattolica e popolare, le correnti penetrarono nella DC come il cancro delle vuote contrapposizioni ideologiche. Ed esplose, non sapendo più difendersi dalla corruzione e dai moralismi astratti.



Dopo i processi di “mani pulite”  si entrò nella cosiddetta seconda repubblica, con il bipolarismo e l’insorgere del berlusconismo. All’inizio sembrava davvero che si formasse una grande maggioranza attraverso l’incontro di culture e  tradizioni. Lo stesso Berlusconi chiamava la sua Forza Italia movimento e non  partito. Ma si introdusse la rigidità della selezione dall’alto della classe dirigente, il potere divenne l’unica logica del fare assieme,  e infine la crisi della politica è diventata inevitabile, e così grave oggi, con i cittadini che odiano la casta al potere, e gli inventori di movimenti che sfruttano l’antipolitica.



L’iniziativa dei trentenni moderati , che lanciano lo slogan “noi per l’Italia, e voi per chi?” sembra avere la natura del rapporto moderno e coerente con il maggioritario, non due partiti contrapposti e che si odiano, ma proposte di grande alleanza che vogliono portare nella competizione del maggioritario un vero impasto di tradizioni, culture, interessi, venendo su dalla vitalità della operosità del nostro popolo, dalle categorie e dalle associazioni, per dire al Paese che è possibile una maggioranza solida, che può governare.

A tutti coloro che hanno meno di trenta anni o poco più, andate a verificare questa ipotesi, ve lo dice un vecchio della politica che ha solo le carte in regola per dire che prima della sete di potere viene il lavoro politico, generosamente fatto per comporre la complessità delle mille ragioni del nostro popolo.



Sulla fiducia verso questo tentativo io ci metto il fatto che per sei anni ho tenuto le iniziative di confronto con quei giovani che erano attorno al giovane consigliere comunale di Milano Lorenzo Malagola. Quei giovani sono andati a cercare in altri movimenti e in tutta Italia altri giovani interessati alla politica come loro. Hanno fatto un buon lavoro, e io ne sono orgoglioso. Non ci sarò perché non mi compete, ma ci sarò tutte le volte che questa alleanza di giovani vorrà proseguire l’incontro con esperienze e maestri.