L’Area C non esiste più, telecamere spente e auto libere di scorazzare nuovamente nel centro di Milano. Che è successo? A sei mesi dall’inaugurazione di quello che era uno dei cavalli di battaglia elettorali della giunta Pisapia, appunto l’Area C, la zona del centro di Milano dove si poteva entrare solo pagando apposita tassa di ingresso e che aveva fatto imbestialire commercianti e residenti della zona, è stata dichiarata sospesa in attesa dell’udienza definitiva del Tar. Il che vuol dire certamente fino a ottobre poi si vedrà. Già da oggi il Comune è stato costretto a chiudere le telecamere che registravano le targhe di coloro che entravano nella zona delimitata per capire se avevano o no pagato il ticket da cinque euro per entrarvi. Di fatto, il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di un parcheggiatore, Mediolanum Parking srl, sito nell’Area C che aveva denunciato che la chiusura della zona aveva procurato danni economici alla sua attività per via della diminuzione degli ingressi di automobili. I giudici hanno accettato il suo ricorso e ordinato una sospensione cautelare del provvedimento comunale: a ottobre il Tar darà la sua decisione definitiva. Ovviamente il Comune protesta anche se dice che accetta la decisione della Corte, lamentando che però si è privilegiato l’interesse di un singolo, il parcheggiatore, rispetto a quello della cittadinanza. Arriva il commento dell’assessore alla mobilità: “Questo stop è un danno ai milanesi. Facciamo comunque un appello ai cittadini: indipendentemente dalle decisioni dei giudici, usino meno l’auto e dimostrino che la città ha imboccato la strada della sostenibilità”. Il ticket di ingresso nella zona delimitata era stato introdotto lo scorso 16 gennaio dopo lunghissime polemiche e contestazioni, quelle deiresidenti nella zona delimitata che si sono visti costretti a pagare ogni giorno per usare la macchina per andare al lavoro e quelle dei commercianti che lamentavano sin da subito una diminuzione della loro attività commerciale. Il Comune era andato avanti deciso. Ricordiamo che già ai tempi della giunta precedente esisteva un provvedimento analogo, quello dell’Ecopass. L’Area C invece, la C sta per “congestiong charge” area congestionata dal traffico e dall’inquinamento voleva riproporre il modello usato a Londra dove si paga, e parecchio, per entrare con la macchina privata in centro. 



Di fatto Area C non era un vero provvedimento contro l’inquinamento, ma un provvedimento per ridurre il traffico privato. Adesso si aspetterà cosa decida il Tar, mentre la Corte ha definito legittimo il ricorso del parcheggiatore per difendere “l’indubbia lesione economica” provocata dall’Area C. 

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