Lo smog di Milano batte i fumi dell’ Ilva. Secondo un’indagine dell’Istituto Mario Negri, la diffusione di polveri sottili, Pm10, è maggiore a Milano e a Torino rispetto a Taranto dove, in questi giorni, la presenza dell’ Ilva sta accendendo gli animi nella battaglia ambientalista. Non una notizia incoraggiante, dunque, per il capoluogo lombardo che risulterebbe più inquinato dell’area attorno all’acciaieria tarantina. Persino a livello sanitario, la Lombardia segue la Puglia: secondo uno studio dell’Università di Bari, l’incidenza dei tumori a Varese è più elevata rispetto a Taranto. Si parla di 510 per 100mila abitanti per la cittadina lombarda rispetto alla città che ospita l’Ilva. “Le condizioni ambientali- spiega Franco Battaglia, Docente di Chimica Ambientale all’Università di Modena- sono differenti. Taranto risulta meno inquinata perchè il vento dello Ionio che spazza via tutti gli agenti inquinanti. Milano è invece geograficamente sfortunata perchè è situata nella conca della Pianura Padana. Sebbene io ritenga che il capoluogo lombardo non sia inquinato”. I dati dimostrerebbero invece il contrario. Secondo lo studio dell’Istat nel rapporto “Indicatori ambientali urbani – Anno 2011”, la qualità dell’aria nei capoluoghi del nord peggiora: i primi dieci comuni per numero di giorni di superamento del PM10 sono tutti del Nord, con Torino e Milano in prima e terza posizione e l’eccezione di Siracusa in seconda posizione. L’anno scorso, il numero medio di superamenti del valore limite per la protezione della salute umana si attesta a 54,4 giorni, in aumento rispetto agli ultimi anni quando invece i valori erano diminuiti dai 68,9 giorni del 2007 ai 44,6 giorni del 2010. “Questo perchè- afferma ancora Battaglia-le soglie imposte per gli agenti inquinanti sono ridicolmente basse. Faccio un esempio: se venisse imposto il limite di una tazzina di caffè la mese, finiremmo per essere “inquinati” di caffè mentre, in realtà, non lo siamo”. Sbaglia quindi l’Europa a bacchettare l’Italia? “Certo- ribadisce Battaglia- le soglie che la Commissione Europea detta all’Italia sono le stesse che impone ad esempio alla Danimarca o alla Finlandia.



Si tratta di nazioni geograficamente e climaticamente molto differenti dal nostro Paese e spazzate da forti venti per gran parte dell’anno. E’ impossibile che l’Italia riesca a non sforare limiti cuciti ad hoc per certi tipi di nazioni. Purtroppo, chi si occupa di ambiente non ha le carte in regola per farlo sia nel nostro Paese sia in Europa. I cittadini di Milano stanno benissimo perchè i valori delle polveri sottili garantiscono, comunque, una larga sicurezza”. “Si stanno occupando di politiche ambientali in un modo del tutto errato- dice ancora Battaglia- si sta richiedendo, come previsto dalle normative europee il certificato energetico sugli edifici che non ha alcun valore e sta creando solo fastidi ai cittadini”. Provvedimenti come Area C o domeniche senz’auto sono per Battaglia provvedimenti del tutto inutili: “ Sono misure che non danno alcun beneficio ambientale né sulla salute dei cittadini milanesi ma, anzi, vincola il loro diritto a muoversi”.

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