“Nel bilancio non vedo una politica per rilanciare la città e che la renda attrattiva. Basti solo considerare che quest’anno non sono state fatte mostre di livello: la cultura è ormai identificata con la cosiddetta libera espressione incarnata nell’esperimento di Macao. Tutto ciò trasforma la città in un luogo poco interessante per gli investitori”. Queste le parole dell’ex assessore al bilancio della Giunta Moratti, Giacomo Beretta, interpellato da Il Sussidiario.net. A proposito di bilancio, alla voce “mancati introiti” andranno anche ad aggiungersi i ticket d’ingresso dell’Area C, sospesa almeno sino a metà settembre. Sono poi partite le prime richieste di possibili rimborsi concessi dal Comune a coloro che hanno versato la tassa nei mesi passati: se il ticket dovesse essere definitivamente dichiarato illegittimo, infatti, tutti coloro che hanno sottoscritto un abbonamento o hanno pagato un singolo ingresso potrebbero richiedere un’indennità a Palazzo Marino.
Quale sarà la mossa della Giunta Pisapia per ovviare ai mancati incassi dei ticket di Area C?
Non solo mancheranno gli introiti dell’Area C. Anche l’operazione Serravalle appare quantomai in bilico perchè le vicende burocratiche faranno sicuramente slittare la chiusura dell’operazione almeno sino all’inizio del prossimo anno. L’unico modo per porre rimedio alle minori entrate sarà ricorrere alle tasse.
A Milano sono già state introdotte l’Imu, l’Area C e la tassa di soggiorno. Sono stati ritoccati Irpef e i biglietti dei mezzi pubblici. Quale sarà la prossima?
A mio parere, verranno intensificati i controlli dei vigili e degli ausiliari della sosta. Sarà una guerra combattuta a suon di multe e poi, come estrema ratio, verrà ulteriormente ampliata l’aliquota dell’addizionale Irpef, reiterando ciò che è stato fatto l’anno scorso.
Come giudica l’attuale piano di bilancio?
Purtroppo, è un bilancio che prevede solo tassazioni e spese legate ad esse, come i varchi d’ingresso per l’Area C. Non prevede nulla o quasi, ad esempio, per incentivare le dismissioni immobiliari o per rendere attrattiva la città. Per cui, in questo momento agli investitori conviene bene poco impegnare capitali a Milano.
Come pensa verrà risolto il problema dell’Area C?
Troveranno una nuova definizione e una nuova modalità, ma penso che il percorso verso cui si stanno avviando è l’estensione dell’area a tutta la circonvallazione esterna: il che significa maggiori introiti facendo pagare tutti quelli che saranno al volante nel capoluogo lombardo, con una sorta di tassa giornaliera. Del resto, stanno ultimando le corsie preferenziali che avevamo iniziato noi con la Giunta Moratti, per velocizzare i mezzi pubblici, soprattutto quelli della 90 e della 91. L’attuale amministrazione dovrà anche spiegarci per quale motivo i lavori di ultimazione delle metropolitane sono così in ritardo.
Quale pensa possa essere la motivazione?
L’ente pubblico, quando emette un bando di gara, deve già essere in possesso della copertura finanziaria necessaria: quando la nostra Giunta quando ha fatto partire la gara per la realizzazione della M4 era tutto in ordine: la nostra quota, quella cioè a carico dell’ente locale, è stata finanziata con un regolare mutuo, le delibere per i ministeri di economia e trasporti erano state emesse e le quote dei privati erano state sistemate. Per questo, non comprendo i motivi dei lentezza nei cantieri. Penso si tratti di un problema legato a problemi burocratici di una macchina comunale che è, ormai, ferma: purtroppo, è stato ingessato l’intero sistema che ora ha difficoltà a smaltire, non riesce a dare regole certe e a velocizzare i procedimenti burocratici. Tutto questo sta paralizzando la città. D’altra parte basti vedere i clamorosi ritardi nel PGT che non verrà reso operativo prima di un anno.
Quali saranno le conseguenze?
Mettiamoci nei panni di un investitore che ha intenzione di impegnare capitali importanti su un’area, e che non trova l’interlocutore che gli può fornire certezza né di tempi né di regole. L’alternativa è andare altrove. E’ un danno per Milano che non è più attrattiva. Aggiungo poi che la logica di alzare al massimo l’Imu per le attività commerciali e gli uffici è completamente sbagliata: ha fatto fuggire chi aveva intenzione di investire nella nostra città, obbligandolo a guardare da altre parti.
Come vede l’avvicinamento ad Expo 2015?
La sensazione è che Expo sia un evento estraneo alla Giunta forse perchè non ne hanno curato la progettazione iniziale. Purtroppo, questo significa non rendersi conto dell’opportunità che Expo offre alla nostra città: è una delle più importanti vetrine per mostrare dove sta andando, non Milano, ma l’intero Paese. L’unico mio timore è, come dicevo prima, la lentezza burocratica. I ricorsi sono un male tutto italiano: penso che l’unico sistema per scoraggiare chi ha intenzione di fare un ricorso sia l’obbligo di mettere a garanzia, come cauzione, il 10% del valore dell’opera.