Uccisi in mezzo alla strada, quasi in centro, alle otto di sera. E’ successo a Milano in via Muratori, una strada semi centrale, vicino a Porta Romana lontana dalla periferia e scevra di qualunque atto precedente di violenza. Eppure ieri sera a Milano si è scatenata la violenza omicida, quasi si fosse trattato di uno di quei quartieri napoletani o quelle città del sud dove gli omicidi per la strada sono quasi una abitudine quotidiana. Milano non è invece fortunatamente abituata a questo tipo di episodi. Però ieri sera il killer, armato di una classica P 38 ha freddato un uomo sula quarantina e la sua compagna di 22 anni. Particolare ancora più tragico, con loro c’era la figlioletta di soli 2 anni che fortunatamente è rimasta illesa. La coppia stava proprio per entrare nel portone di un edificio che, particolare importante per le indagini, non era quello della propri abitazione in quanto i due abitano in via Mecenate dalla parte opposta di Milano,  quando una persona in motorino si è fermata vicino a loro: erano in due, quello sul sedile posteriore è sceso con in mano una pistola calibro P 38. In testa un casco integrale per rendersi irriconoscibili a eventuali passanti e alle possibili telecamere che si trovano quasi in ogni strada di Milano. Ha sparato cinque colpi alla coppia, freddandoli sul posto. L’uomo è caduto, colpito a morte sul posto, la donna ha cercato di fuggire ma l’assassino l’ha inseguita e freddata alla nuca. Nonostante questo è stato tentato un disperato tentativo di salvarla una volta portata in ospedale, ma non c’è stato niente da fare anche sei si è tentato un intervento chirurgico la giovane donna è morta poco prima di mezzanotte. Una esecuzione in perfetto stile criminale: l’uomo ucciso si chiamava Massimiliano Spelta, aveva 39 anni. Era socio di una azienda che produce cosmetici e integratori alimentari. La sua compagna era una dominicana di 22 anni e si chiamava Carolina Pajaro. L’azienda dello Spelta era stata messa in liquidazione proprio quest’anno. Tutte le piste sono aperte anche se ovviamente si indaga su legami con organizzazioni criminali, coinvolte nel lavoro dell’uomo. Secondo i testimoni, molti, che hanno visto l’esecuzione, il killer ha ucciso la donna solo dopo che questa stava cercando di fuggire: l’intenzione dunque sarebbe stata di uccidere solo l’uomo. 



Gli inquirenti al momento non hanno voluto lrilasciare alcun commento: le ipotesi infatti sono moltisisme, forse l’uomo era legato ad ambienti di spaccio di droga, o forse aveva dovuto chiedere dei prestiti ad associazioni criminali per la sua azienda.

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