Roberto Formigoni, ospite del programma di Piero Chiambretti su Radio 2, torna sul caso dell’inchiesta Muageri che lo vede coinvolto. Come si sa il presidente della Regione Lombardia sarebbe indirettamente accusato di aver ricevuto regali e denari da parte dell’imprenditore Daccò (attualmente in carcerazione preventiva) in cambio di favori all’interno della sanità lombarda. Formigoni ha sempre smentito di aver contraccambiato con favoritismi all’interno del sistema sanitario nei confronti di Daccò e durante l’intervista con Chiambretti è tornato sull’argomento. Non sono in grado di mostrare ricevute dei soldi che ho restituito a Daccò, ha detto, perché non ne ho fatte: lei quando riceve un prestito da un amico si fa dare la ricevuta? ha chiesto a Chiambretti. I soldi per viaggi aerei e altro, spiega Formigoni, furono soldi imprestati da parte di un amico, appunto Daccò, che poi sono stati restituiti senza alcuna ricevuta che possa testimoniarlo. Si tratta soltanto di una campagna stampa diffamatoria, ha aggiunto, e infondata. Il riferimento era ovviamente agli articoli pubblicati negli ultimi mesi dal quotidiano La Repubblica, in particolare le famose domande a cui Formigoni avrebbe dovuto rispondere a proposito die soldi ricevuti. Formigoni cita esplicitamente il giornale, dicendo al direttore Ezio Mauro (“che si vanta, ha detto, “di essere giornalista di specchiata virtù”) di indagare invece sugli interessi di Carlo De Benedetti, editore del giornale, nel settore della sanità lombarda. Formigoni ha parlato anche del suo futuro in politica, dopo che nei gironi scorsi si era diffusa la voce che si vorrebbe candidare alle elezioni del 2013: Preferisco attendere la scadenza del mandato, prevista nel 2015: festeggerò 20 anni di presidenza della Regione Lombardia. Poi mi dedicherò ad altro”. Non spiega cosa sia questo altro, ma dice che comunque la politica a cui ha dedicato la vita sarà il suo interesse anche dopo il 2015. Formigoni poi risponde a Chiambretti che gli fa notare di essere sceso al decimo posto della classifica dei presidenti di regione più popolari: colpa della campagna mediatica contro di me, dice, basata su cose false che però ha avuto incidenza sugli elettori. Ma non ho perso molto, dice. A proposito del consigliere regionale Minetti, di cui si erano chieste le dimissioni e che invece ha detto di voler rimanere al suo posto, dice che va giudicata per il suo lavoro e non per altro. 



“Ho detto più volte che le dimissioni sono una volontà personale. Se desidera continuare in politica, come sembra lo faccia con serietà e con determinazione” ha detto.

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