Roberto Maroni ha proposto di creare una macroregione del Nord che includa Lombardia, Piemonte, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Tra le sue richieste anche quella di trasformare la Lombardia in una regione a statuto speciale e di lasciare il 75% del gettito fiscale agli enti locali. Il candidato della centrodestra per il Pirellone ha sottolineato che in questo modo la Lombardia beneficerebbe di 16 miliardi di euro aggiuntivi. Riferendosi invece ai suoi sfidanti, il segretario del Carroccio ha spiegato di non temere né Ambrosoli né Albertini. “Albertini non so se rimane, si ritira, va al Senato o da qualche altra parte”, ha dichiarato Maroni, secondo cui non ci sarà nessun testa a testa tra lui e Ambrosoli, in quanto l’accordo con il Pdl “ha messo in moto un meccanismo di ottimismo fra i cittadini”. Ilsussidiario.net ha intervistato Giancarlo Pola, professore di Finanza degli enti locali all’Università di Ferrara.
Professor Pola, quanto vale la proposta di Maroni per la Lombardia?
Se attuata, la proposta di Maroni porterebbe alla Lombardia 16 miliardi di euro. Si tratta di una proposta che va accettata politicamente come espressione di una giusta richiesta di indennizzo per la prestazione ultra-decennale della Lombardia nei confronti delle regioni meno prospere. Va però sicuramente ponderata, semmai dovesse rientrare nel programma governativo, con una delimitazione annuale. Non dobbiamo dimenticare che anche in Spagna si era arrivati a un accordo dello stesso tenore per la Catalogna, che però prevedeva otto anni, dal 2007 al 2015, e che è ancora in via di realizzazione. Occorre tradurre questa proposta, se mai avvenisse e fosse messa nel carnet politico, con una necessaria gradualità. Altrimenti si andrà a una forte scossa al sistema pubblico, e alla stessa coesione territoriale dell’Italia.
Per quale motivo?
In un Paese nel quale non c’è quella distribuzione delle risorse pubbliche tra livelli di governo sub-centrale e centrale, come esiste in Germania, è difficile realizzare un recupero veloce delle risorse che finiscono per essere convogliate verso il governo centrale. In Germania il 45% delle risorse è raccolto e distribuito alle Regioni. E’ più facile quindi per una Regione pretendere una spesa pubblica pari alla raccolta di tributi.
Che cosa ne pensa invece della proposta di Maroni di lasciare il 75% del gettito fiscale sul territorio?
Lasciare il 75% del gettito fiscale sul territorio sarebbe possibile dove ci fosse una distribuzione di un 30% delle risorse allo Stato, il 50% alle Regioni e un altro 20% ai Comuni.
Quale sarebbe invece il significato della creazione di una macroregione del Nord?
La macroregione è una delle novità che può offrire una opportunità al Nord per fare squadra e armonizzare le infrastrutture, compiendo un balzo in avanti. Occorrerebbe pretendere un’elaborazione di competenze della macroregione in modo più avanzato rispetto al resto del Paese. La macroregione ha senso se la si dota di competenze che vanno oltre quelle previste dal titolo Quinto e dalla legge 42. In Francia si è consentito alle Regioni più avanzate di avere delle opzioni di competenze allargate, e anche in Italia ritengo che si potrebbe attuare questa scelta.
Lei è a favore di una Lombardia trasformata in regione a statuto speciale?
E’ un’idea appetitosa, ma vorrei capire come giustificarla dal punto di vista politico. A differenza di Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige, una Lombardia a statuto speciale si può spiegare solo con il fatto che ha una forza economica così unica e peculiare, che merita un’attenzione particolare da parte dello Stato italiano, che tutto beneficia dalla grande forza e generosità di questa regione. In questo modo si potrebbero convincere le regioni circostanti, come Piemonte e Veneto, della necessità di portare la Regione più forte del Nord a un gradino superiore rispetto alle altre.
E in che modo sarebbe possibile convincere Veneto e Piemonte?
Spiegando loro che sarebbe certamente un passo di portata economica considerevole, con l’effetto di renderla produttiva ed efficace. Occorrerebbero inoltre delle agevolazioni fiscali particolari, che se fossero concesse a una regione con oltre il 30% di patrimonio produttivo del Paese, potrebbero fare scattare la molla improvvisa e veloce della ripresa economica. Lo si è pensato per tanti anni per il Sud, ma non ne è scaturito niente. In Lombardia siamo sicuri che ciò farebbe avanzare il sistema economico regionale e nazionale.
(Pietro Vernizzi)