Limite di trenta chilometri all’ora: è la rivoluzione dello slow drive, il nuovo limite di velocità che verrà imposto a breve in diverse zone del capoluogo lombardo. La domanda che sorge spontanea è: misura efficace per limitare traffico, incidenti e inquinamento o facile scorciatoia per incassare denaro delle multe? Sembra impossibile infatti immaginare i milanesi alle prese con un limite di velocità tanto ridotto, appena trenta chilometri orari. Ma il comune ha già deciso: si comincerà con il cosiddetto quadrilatero del Lazzareto, zona della prima cerchia periferica e poi via con i Bastioni della circoscrizione tre. In pratica le vie soggette al limite di velocità sono comprese tra le vie Lazzaretto, San Gregorio, Buenos Aires e Vittorio Veneto. Quindi si procederà con corso Buenos Aires, viale Piave, le vie Pisacane e Nino Bixio. Per poi passare a un terzo blocco (Bixio, Majno, Castelmorrone, Concordia). Non solo: viene introdotto anche il cosiddetto car free, il divieto al passaggio delle automobili nell’orario di entrata e uscita degli studenti nelle scuole delle vie Palermo, Ariberto, Crocifisso e Sant’Orsola. Pieno centro storico dunque all’interno del progetto sicurezza per pedoni e ciclisti. In passato il progetto comprendeva una vera e propria zona definita trenta nell’area Missori-Torino la zona fra via Torino/Cesare Correnti, corso Italia/Mazzini e il tratto della cerchia dei Navigli De Amicis/Molino delle Armi. Sembra che comunque questo progetto per creare sicurezza introno a scuole e ospedali verrà ripreso in tempi brevi. Per avvertire della zona slow drive, saranno posizionati cartelli segnaletici e gli automobilisti dovranno rallentare, dinanzi al sedime stradale rialzato al livello dei marciapiedi. Spiega Michele Sacerdoti consigliere di zona Città Studi che questa idea servirà a favorire ciclisti e automobilisti senza spendere troppi soldi a costruire piste ciclabili. Il divieto di superare i 30 chilometri orari esiste peraltro già in molti comuni della cintura intorno a Milano: secondo studi appropriati le possibilità di incidenti e investimento dei pedoni calano quasi del tutto.