Palazzo Marino ha deciso di anticipare di un mese – inizierà il 15 gennaio e non il 15 febbraio – il blocco antismog previsto dalla Regione Lombardia. Lo stesso dovrebbe valere anche per l’Hinterland e la provincia, anche se in maniera meno rigida che in città. Si parla di misura sperimentale, ma il blocco totale dei diesel Euro 3 per un mese è già stato deciso. Secondo i dati forniti dalla Motorizzazione, si parla di circa 240mila vetture.
Il piano per combattere l’inquinamento varato dalla Regione prevede una normativa graduale (entro il biennio 2015-2016) e fino ad allora una base volontaria. Il comune di Milano ha così deciso di accelerare i tempi. Fino ad oggi il protocollo adottato prevedeva questo un blocco, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 alle 18 per le auto private, ma solo in caso di dieci giorni consecutivi di sforamento dei livelli massimi del Pm10 (polveri sottili). Anche questa regola era su base volontaria, ma anche in questo caso Milano aveva deciso di metterla subito in pratica.
Queste le parole dell’assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran: “Insieme con gli altri enti ci incontreremo a breve per definire con precisione le modalità operative da attivare. Ogni misura a favore dell’ambiente è utile e più che mai necessaria. Estendere i divieti di circolazione per i veicoli diesel Euro 3 anche fuori dal contesto emergenziale è quel che avevamo proposto negli ultimi due anni”. I numeri sono sempre a ridosso della soglia d’emergenza e proprio per questo motivo questo il blocco sembra l’unica soluzione. Il limite stabilito dalla legge è di 50 microgrammi per metro cubo di Pm nell’aria e si parla di massimo 35 giorni l’annodi sforamento. Nel 2013 la città meneghina già è andata oltre per 50 giorni. Mentre queste le dichiarazioni di Claudia Terzi, assessore regionale all’Ambiente: “Dal punto di vista delle decisioni politiche sono due i settori d’intervento principali in cui lavoriamo: il traffico veicolare e la combustione di biomasse, le due fonti d’inquinamento principali”.