Gi ebrei milanesi sono troppo filo israeliani, me ne vado. Certo, potrebbe venire da chiedere cosa dovrebbero sostenere gli ebrei, ma l’attore e scrittore Moni Ovadia è noto per le sue posizioni di sinistra. Così, dopo un episodio analogo di un altro illustre ebreo milanese, il giornalista Gad Lerner, anche Ovadia ha dichiarato il suo abbandono della comunità ebraica milanese. Secondo indiscrezioni, Ovadia sarebbe anche rimasto male per la sua esclusione dal Jewish and the city, festival organizzato dalla comunità milanese: dice infatti che qualcuno ha posto il veto alla sua partecipazione. Lui ribadisce la sua posizione politica: gli ebrei ignorano le sofferenze del popolo palestinese e violano il diritto internazionale occupando e colonizzando i territori palestinesi da cinquant’anni. Aggiungendo: “Non voglio più stare in un posto che si chiama comunità ebraica ma è l’ufficio propaganda di un governo. Sono contro quelli che vogliono ‘israelianizzare’ l’ebraismo. Ho deciso di lasciare, come ha fatto Gad Lerner a causa della mancata presa di posizione dei vertici milanesi dopo l’uscita di Berlusconi al binario 21, nel Giorno della Memoria”. Dice poi di ricevere insulti e minacce sul suo sito quando scrive quello che pensa: l’ebraismo, dice ancora, è una cosa, lo stato di Israele è un’altra cosa. Concludendo così: “Qualcuno ha sostituito la Torah con Israele. Il buon ebreo, dunque, non è quello che segue la Torah, ma quello che sostiene Tel Aviv. I sinceri democratici, tipo La Russa, sono amici d’Israele. E non importa se fino a poco tempo fa facevano il saluto romano inneggiando a quelli che hanno sterminato la nostra gente”.