Gent.Le ditettore,
Le scrivo per spiegare perché non aderisco alla nuova Forza Italia. È stata una decisione non semplice, ma alla fine obbligata. Sino all’ultimo istante ho auspicato che prevalesse il buonsenso e che si evitassero strappi e scissioni, ben consapevole che una divisione è una sconfitta per tutti. Purtroppo il partito ha assunto una deriva estremista che incurante dell’interesse generale, il bene dell’Italia, ha ritenuto e ritiene tutt’ora che si possa affossare ulteriormente un Paese già crisi a fronte di una palese ingiustizia subita ai danni del presidente Silvio Berlusconi. Io, e molti altri invece riteniamo che in un momento grave come quello che sta attraversando il Paese, il governo deve andare avanti nonostante decadenza del presidente Berlusconi, proprio come lui stesso aveva detto responsabilmente nel discorso al Senato del 2 ottobre scorso. Purtroppo nel partito di Forza Italia è prevalsa un’altra linea. Non sono io che ho “tradito” il partito ma è lo stesso partito che ha tradito sé stesso. Infatti nella loro concezione originaria Forza Italia e il PdL sono nati per unire e rappresentare i moderati, la maggioranza del Paese che non si sentiva e non si sente rappresentata dai partiti politici estremistici della destra e della sinistra. Purtroppo in Forza Italia ha preso in mano il partito chi ritiene giusto insultare quotidianamente le istituzioni, chi preferisce i “falchetti” ai migliaia di giovani amministratori eletti con le preferenze, chi dichiara espressamente che sta con Berlusconi perché “lui ha i voti”, chi continua a sostenere che il partito è il suo leader, svilendo, in questo modo, il lavoro quotidiano, faticoso, ma non per questo meno affascinante, di chi quotidianamente lavora sul territorio. Non ho visto i sondaggi pubblicati sui giornali per giungere a questa decisione ma ho guardato alle ragione per cui ancora oggi, per me, vale la pena fare politica. Ho guardato al desiderio positivo che mi muove per contribuire a costruire qualcosa di buono per la mia Comunità sottraendo tempo alla famiglia, al lavoro, sacrificando molto di me. La politica è un rischio in prima persona con la propria faccia, le proprie idee e tutte le proprie energie. E ora è venuto il momento di rischiare in prima persona. La mia scommessa e di coloro che aderiscono e aderiranno a questa proposta, è quella di costruire un nuovo
Grande partito di centrodestra, e devo dire che già dalle manifestazione dello scorso sabato a Roma le premesse ci sono tutte. Infatti a fronte di circa 6.000 persone previste per l’atto fondativo del partito si sono radunate più di 10.000 persone provenienti da tutta Italia che per una formazione politica nata da appena tre settimane che di certo non gode del favore dei mass media mi sembra un dato rilevante. Non so dove questo porterà ma ho la netta percezione che è la strada giusta, che più corrisponde al mio modo di vivere la vita. Da oggi darò il mio contributo a questo progetto, per la mia città, nella circoscrizione in cui sono stato eletto. Ancora più rinfocolato nel desiderio di contribuire alla costruzione del Bene Comune.
(Federico Illuzzi)