A Milano ci sono stati dei tafferugli che hanno visto da una parte i manifestanti dell’Unione degli studenti, dall’altra le forze dell’ordine a difesa della Regione Lombardia. La questione portata in piazza in modo pregiudiziale dall’unione degli studenti è quella del Buono Scuola, di cui si chiede l’annullamento totale dal bilancio regionale. Il pretesto è la proposta di bilancio regionale nella quale mentre per la scuola paritaria si tagliano solo 3 milioni di euro rispetto ai 30 milioni dello scorso anno, per le statali si prevede di portare la dote scuola a 5 milioni, cioè 5 in meno rispetto all’anno precedente.
L’Unione degli studenti ha messo in scena una protesta con questi dati che estrapolati dal contesto generale fanno leva solo e unicamente sull’ignoranza. I militanti dell’Unione degli studenti dovrebbero spiegare ai ragazzi che hanno portato a manifestare davanti alla Regione alcune cose come:
La differenza tra buono scuola e dote scuola: il primo è un intervento che la regione ha da anni messo in atto per sopperire in piccola parte all’ingiustizia che lo stato continua a perpetrare ai danni di chi sceglie di mandare il proprio figlio alla scuola paritaria, il secondo è invece un intervento che viene fatto per aiutare le famiglie povere che iscrivono i loro figli alla scuola statale
La differenza tra scuola paritaria e scuola privata, che nei volantini e negli slogan dell’unione degli studenti appositamente non compare, proprio perché si vuole fare di ogni erba un fascio e così scatenare le ire di chi vuole arrabbiarsi contro qualcuno per essere alla pari con i tempi.
La differenza tra scuola dell’autonomia e scuola paritaria, che è una differenza per quanto riguarda la gestione, ma che insieme vanno nella stessa direzione, in quanto sono entrambe scuole pubbliche, perché rispondono al bisogno di istruzione e di educazione di tutti.
Questo dovrebbero spiegare! Invece hanno portato gli studenti a manifestare poggiando sulla loro ignoranza. E’ questa una grave ingiustizia, approfittare di una ignoranza per portare avanti uno scontro ideologico. E’ ora di fare chiarezza, di spiegare ai giovani che cosa significhi che la scuola è pubblica. Ed è tempo di protestare veramente e non contro il buono scuola, ma per chiedere al governo e alla regione di sostenere veramente il diritto all’istruzione. E’ questo che preoccupa, che non vi sia attenzione al bisogno di istruzione e di educazione, che la scuola sia all’ultimo posto degli investimenti statali e regionali, è su questo che bisogna lottare insieme, per ridare alla scuola quanto le è dovuto per essere libera!