L’episodio risale ad alcuni anni fa (esattamente il 20 settembre del 2009), quando l’allora leader del Movimento per l’Italia si era recato senza autorizzazione alla Fabbrica del Vapore di Milano, dove la comunità islamica stava festeggiando la fine del ramadan. Daniela Santanché voleva protestare contro l’uso del burqa da parte di molte donne islamiche e nelle sue intenzioni doveva trattarsi di una manifestazione per la libertà e i diritti delle donne. Finì con una rissa (un islamico innervosito la gettò per terra dopo averla colpita con un pugno) e una denuncia da parte degli islamici. E’ arrivata adesso quattro anni dopo la sentenza che ha accolto le richieste dell’accusa: una condanna a quattro giorni di carcere per manifestazione non autorizzata, convertita in una multa di mille e cento euro. E’ stato condannato anche l’egiziano che colpì il politico, per lui da pagare sono 2500 euro. Ha ovviamente protestato l’onorevole, dicendosi trattata come se fosse un esponente dei centri sociali.