Caro Direttore,

Desidero partecipare alla interessante discussione che sulle pagine del suo quotidiano online si è aperta in queste ultime settimane sulle ragioni del voto. Parto da una convinzione: in questo momento di massima confusione nel Paese, tanto economica quanto politica, credo che ogni singolo elettore debba individuare ed esprimere la propria preferenza per chi risulta credibile. Questo criterio è quello che spingerà me nella scelta che compirò in cabina elettorale. Del resto è anche quello che mi ha spinto ad accettare la sfida di una candidatura alle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale della Lombardia nelle fila de Il Popolo della Libertà. Mi son detto: se la mia precedente esperienza di amministratore di un Comune ha avuto diversi e significativi riconoscimenti, vuol dire che ho un patrimonio da sottoporre al vaglio degli elettori e in grado di sfidare lo scetticismo e il disfattismo imperanti.



Sono stato eletto per la prima volta consigliere comunale a Magenta nel 1993 e sono sempre stato rieletto sino al 2001. Nelle elezioni amministrative del 2002, poi, mi sono candidato alla carica di sindaco per il centrodestra e sono stato eletto con il 54% dei voti. Nel 2007 il 67% dei miei concittadini ha deciso di riconfermarmi per il secondo mandato. Alle ultime elezioni amministrative dello scorso anno ho ottenuto il maggior numero di preferenze in Lombardia, di nuovo come consigliere comunale. Evidentemente è sempre stato riconosciuto l’impegno a servizio della mia città, che ha significato, per esempio, la realizzazione di un vero e proprio “Piano Strategico della Famiglia”. Si tratta di uno strumento amministrativo multisettoriale in cui la famiglia è stata messa al centro di ogni azione politica comunale e che ha portato la mia Giunta e la maggioranza anche a stanziare oltre il 25% del bilancio per la spesa sociale. Nel comune di Magenta abbiamo adottato una detassazione sui tributi di competenza comunale per le nuove famiglie e per famiglie con a carico persone disabili e anziane. Le giovani coppie, poi, sono state anche le destinatarie di politiche abitative con un’iniziativa di housing sociale per affrontare il problema dell’emergenza casa. Tutto ciò mi ha portato a ricevere a Fiuggi, il 31 luglio 2011, il premio “Sindaco per la Famiglia”. Ma la più grande soddisfazione è stata quella di ottenere tutti quei risultati rivedendo una sola volta in 10 anni la tassazione comunale e mantenendo sempre i conti in perfetto ordine dal 2002, come ha dimostrato nel 2008 il riconoscimento di “Magenta Comune virtuoso” da parte del Ministero dell’Economia.



L’applicazione a tutto tondo del principio di sussidiarietà, inoltre, ha stimolato la nascita sul nostro territorio di 160 nuove associazioni interessate in diversi settori e che abbiamo coinvolto nella realizzazione di progetti per i cittadini in sinergia con la nostra amministrazione e con quelle dei comuni limitrofi. Con questi ultimi abbiamo messo in rete le esperienze già maturate e declinabili nelle differenti realtà, perché solo cooperando e “facendo squadra” si possono superare le criticità della situazione attuale. In quest’ottica, insieme al Presidente Formigoni, a Regione Lombardia ed ai Sindaci di Abbiategrasso, Legnano e Castano Primo, abbiamo istituito negli scorsi anni il Tavolo di coordinamento dell’Ovest milanese per rilanciare gli investimenti a favore di imprese e opere pubbliche, superando anche la stretta logica dei “confini” provinciali e lavorando a favore di territori contigui per caratteristiche economiche, ambientali e infrastrutturali.



Credo, dunque, che gli ultimi undici anni di servizio politico mi abilitano a presentarmi di fronte ai tanti cittadini di Milano e provincia per chiedere il voto in ragione di tre semplici impegni che voglio prendere in vista di una prossima partecipazione ai lavori del Consiglio regionale. Intendo lavorare per: 1) riportare il buono scuola a coprire il 50% del costo sostenuto dalle famiglie, com’era quando è stato introdotto; 2) erogare un contributo mensile di 400 euro per poter accudire nel nucleo famigliare i propri anziani, migliorandone sensibilmente la qualità della vita e garantendo al tempo stesso un significativo risparmio di risorse pubbliche (un ricovero in una RSA si aggira intorno ai 3mila euro al mese, cioè quasi otto volte il contributo che vorrei fosse erogato); 3) rendere operative da subito in Lombardia tutte le misure previste dallo Statuto delle Imprese, votato all’unanimità da tutte le forze politiche, a partire dalla certezza dei tempi di pagamento della pubblica amministrazione e tra privati . Occorre, inoltre, estendere a tutte le imprese la possibilità del versamento dell’Iva all’effettivo incasso, senza anticiparla all’Erario.

Le mie non sono promesse, ma temi che vorrei immettere nel dibattito e su cui sfidare gli altri colleghi di maggioranza e opposizione, specie se maggiori saranno le risorse che la Regione tratterrà – come prevede il programma della coalizione di centrodestra. Lo faccio perché credo che educazione, famiglia e impresa siano prioritari per uscire dalle sacche dell’attuale crisi e tornare a crescere. Se la Lombardia perde il suo ruolo di traino del Paese difficilmente si potrà ottenere l’obiettivo auspicato. Per questo ho deciso di candidarmi all’interno della compagine che negli ultimi 17 anni ha garantito tutto questo. Per questo ho deciso di candidarmi all’interno della compagine che non avversa ideologicamente la libertà di educazione, non vede nella famiglia un prodotto culturale da superare a colpi di maggioranze politiche e leggi, non contrappone ancora lavoro e capitale solo per mantenere il consenso di un sindacato organico. Per questo chiedo di sostenermi.