In tanti conoscono “Vita da strega”, la sit-com degli anni ’70 e in tanti conoscono l’attrice Bianca Guaccero, che ha recitato nelle fiction, Capri, Assunta Spina, Mia Madre e Il caso Enzo Tortora. Bianca, protagonista di questa intervista a ilsussidiario.net, è però anche una brava attrice di teatro e da ieri fino al 24 febbraio sarà possibile vederla al Teatro Nuovo di Milano impegnata proprio nello spettacolo “Una vita da strega”. Al suo fianco ci sarà Francesco Venditti, che ha recitato per la televisione in Romanzo Criminale, Il grande Torino, Il Papa Buono e debutterà per la prima volta sul palcoscenico.



Lo spettacolo è liberamente ispirata alla sit-come degli anni ’70, da cui è stato tratto anche un film con Nicole Kidman uscito nel 2005. Nell’interpetare il ruolo della protagonista hai sentito la necessità di un confronto o hai preferito dare spazio alla tua creatività?

Non ho fatto  uno studio sul film o sulla sit-com, anche se li conoscevo da spettatrice. In effetti, lo spettacolo è liberamente ispirato alla sit-com, e questo significa che il testo è nuovo: si tratta di un prequel, racconta cioè come i due protagonisti si sono conosciuti, ma in una chiave inedita. Non ci sono molti riferimenti al personaggio come tutti lo conoscono, perciò difficilmente ne nasce un paragone. 



Sul tuo sito hai dato la notizia che a gennaio hai inciso il tuo primo singolo “Look into myself”. Ci vuoi dire come è nata questa avventura?

E’ nata per gioco, diventando più seria strada facendo. Sono stati coinvolti un autore e un regista per il videoclip e ne ho tratto grandi soddisfazioni, dato che è molto cliccato su youtube. Per ora è rimasto un progetto a sé stante, ma in futuro mi piacerebbe dedicarmi a un lavoro musicale. Dopo questo primo esperimento più ispirato alla dance e al pop, la mia strada vorrei fosse un genere di musica più melodica, romantica che in qualche modo racconti storie di donne.



La musica è una passione che ti porti dietro da molto tempo…

Assolutamente. Pensa che da bambina venni selezionata per far parte del Coro dell’Antoniano, quindi è davvero la passione di una vita. Cinque anni fa sono stata protagonista di Poveri ma belli, il musical, con la regia di Massimo Ranieri, e anche durante la mia partecipazione al Festival di Sanremo ho avuto modo di cantare.

Se potessi scegliere tra fiction, teatro, cinema… e a questo punto una carriera musicale, quali sarebbero le tue priorità?

Potendo… sceglierei tutto, sempre, ogni cosa è diversa. Non vorrei dover rinunciare a nulla, anche se purtroppo  nel nostro Paese parti con un debito di credibilità se vuoi misurarti con vari mondi: ad esempio, se fai fiction non fai cinema, se fai l’attrice non fai la cantante… Ci sono sentimenti di snobismo da parte di chi fa cinema verso chi fa fiction, una serie di chiusure mentali che trovo limitanti, e io cerco di sfondare questo muro facendo sempre al meglio tutto quello che faccio e lottando contro il pregiudizio che esiste verso chi cerca di giostrarsi tra i vari settori.

Tra le tue esperienze professionali passate, dal successo di Capri, agli spettacoli teatrali come ad esempio “Poveri ma belli”, quale ti ha dato di più come attrice?

Se dovessi scegliere, direi che il progetto che mi ha insegnato di più è stata la fiction “Assunta Spina”. Si tratta di uno dei ruoli più belli che abbia interpretato ed è stata un grande successo su Rai Uno. E’ raro che un’attrice abbia la possibilità di confrontarsi con un personaggio così bello, che negli anni ’40 era stato interpretato nente meno che da Anna Magnani. Un confronto difficile, ma anche una bella sfida. Devo dire che il regista Riccardo Milani e Michele Palcido, che era il mio coprotagonista, mi sono stati di grande aiuto. Un lavoro duro, ma fonte di grande soddisfazione per me, a livello artistico.

Invece un’esperienza che porti nel cuore per motivi affettivi?

Potrei dire un po’ tutte, ma forse Capri in particolare, perchè siamo diventati come una grande famiglia. Era una fiction leggera, ma anche molto solare, fresca, pulita a livello emotivo. Un altro momento che mi porterò sempre nel cuore è stato il Festival di Sanremo del 2008: una grande esperienza anche per l’immediatezza del contatto con il pubblico, con la stampa, per un evento che in quei giorni sembra fermare l’Italia. Presentare il Festival è una cosa che ricorderò sempre, perchè in qualche modo mi ha fatta sentire parte della storia della televisione italiana. 

Ci puoi rivelare qualche anteprima sui tuoi progetti futuri?

Posso solo dire che in questo periodo sto ultimando un film che uscirà nelle sale, mentre ad aprile inizieranno le riprese di una fiction. Mi piacerebbe dedicarmi molto al cinema, perchè riprenderei le redini di una passione dalla quale ha avuto inizio la mia carriera.

 

(Nicoletta Fusè)