Caro direttore,
siamo un gruppo di amici universitari, appartenenti al mondo cattolico. Nelle ultime settimane ci siamo trovati a discutere sul tema delle prossime elezioni politiche regionali lombarde. L’imminente scadenza elettorale ci spinge a condividere con Lei e con i suoi lettori il nostro giudizio, nella speranza di poter, anche per nostra parte, dare un contributo alla grande confusione creatasi intorno al voto. Ci teniamo innanzitutto a ricordare che questa lunga esperienza di governo regionale ha saputo impostare una politica di grande efficienza, dove la persona e la famiglia occupano un ruolo primario. Quanto appena detto è riscontrabile in ogni nostra esperienza personale, a partire dall’aspetto formativo educativo, passando dal mondo delle imprese e del lavoro, financo all’aspetto assistenziale e sanitario. Tutto questo ha permesso a Regione Lombardia di essere oggi una delle eccellenze nazionali ed europee.



Ci siamo, dunque, chiesti quali siano gli aspetti più rilevanti da prendere in considerazione e quali le priorità, che ancora oggi ci sembrano essere fondamentali nell’ottica di una scelta consapevole, responsabile e personale. Tali criteri non possono essere condizionati da slogan propagandistici e personalismi politici. Per questo riteniamo opportuno guardare a chi in questi mesi si approccia alla guida di Regione Lombardia, consapevole della grande eredità che gli viene lasciata, non avendo come unico obbiettivo un cambio di rotta ideologico.



Pensiamo che una continuità amministrativa salvaguardi al meglio la ricchezza creata in questi ultimi anni di buon governo, in quanto un’eventuale interruzione creerebbe ritardi e danni a un apparato ben consolidato e ad un lavoro ampiamente iniziato e avviato; migliorabile, ma decisamente credibile. In questa ricerca abbiamo trovato come sempre, prima che programmi politici e interessi partitici, persone implicate in prima persona, attente al bene comune e a valori quali la famiglia, la scuola, l’educazione, il lavoro giovanile, le imprese e il welfare sociale. Nell’accostarsi a queste tematiche, è al principio di sussidiarietà che è necessario rapportarsi, quale primo cardine e criterio essenziale che valorizzi la persona e la sua libertà di iniziativa, nelle sue varie forme ed espressioni. In quest’ultimo periodo abbiamo incontrato chi ha, già in ambito amministrativo comunale, meglio guardato a questi valori a noi cari in un’ottica sussidiaria, ottenendo risultati apprezzati da elettori appartenenti ad ogni schieramento politico. 



In riferimento a quanto accennato, ci sentiamo di esprimere la nostra “preferenza” di voto a favore di persone che, per la loro lunga esperienza maturata in ambito pubblico, sia per la loro concreta vicinanza dimostrata a noi cittadini e ai nostri bisogni, ci stanno mostrando la Politica come sacrificio e servizio al bene comune, in un continuo confronto aperto e costruttivo.

Simone Cioni, Simone Virgara, Filippo Benedetti, Stefano Piatti, Andrea Siciliano, e tanti altri amici