Andiamo a vedere le preferenze, i voti e i seggi per i nuovi consiglieri relativi alla circoscrizione di Milano, ovviamente tra le più rilevanti in Regione. Sono cinque gli eletti per il Partito democratico: Fabio Pizzul ottiene 8344 preferenze, Rocco D’Avolio 7024, Onorio Rosati 6727, Carlo Borghetti 4992 e Sara Valmaggi 4552. Il primo dei non eletti è Pietro Bussolati. Nella lista Maroni presidente, vengono invece eletti Marco Tizzoni con994 preferenze, Stefano Galli con 307, Carolina Toia con 287, Maria Teresa Baldini con 274 e Antonio Saggese con 194. Primo non eletto è quindi Maddalena Colombo con 158 voti. Per il Pdl sono stati eletti Mario Mantovani con 12972 voti, Luca Del Gobbo con 9120, Alessandro Colucci con 7164, Fabio Altitonante con 5723, Giulio Gallera con 5600. Primo non eletto Luigi Paglicua con 2776. Nel M5S gli eletti sono Silvana cardano con 7743 voti, Eugenio Casalino con 528, Stefano Buffagni con 423 voti, primo non eletto Eleonora Evi con 340 preferenze. La Lista Patto Civico con Ambrosoli presidente manda in consiglio Lucia Castellano con 5998 preferenze e Paolo Micheli con 1445. Primo non eletto Daniela Mainini con 1056 voti. Per la Lega Nord sono eletti invece Fabrizio Cecchetti con 4482 voti e Jari Colla con 1808. Primo non eletto Simone Gelli con 1382. Eletto per il Partito dei pensionati Elisabetta Fatuzzo con 118 voti, primo non eletto Rosario Portolesi con 40 voti. Fratelli d’Italia manda in consiglio l’ex vice sindaco di Milano Riccardo De Corato con 2207 voti, primo non eletto Nicolò Mardegan con 1863 voti.
I risultati definitivi delle elezioni, a spoglio completato, vedono la vittoria d Roberto Maroni, candidato del centrodestra. Ha ottenuto il 42,81% delle preferenze per un totale di 2.456.921 voti. Dietro di lui il candidato del centrosinistra Umberto Ambrosoli con il 38, 24% dei voti, pari a 2.194.169 voti. Silvana Carcano del M5S ha ottenuto il 13,62% dei voti con 782.007 schede a suo favore. Gabriele Albertini ha registrato il 4,12% delle preferenze con 236.597 voti e infine il candidato di fare per fermare il declino Carlo Pinardi ha registrato l’1,18 con un totale di 68.133 voti. Il Popolo della libertà ha ottenuto il 16,73% delle preferenze, la Lega nord il 12,96%, la lista Maroni presidente il 10,22%, Fratelli d’Italia l’1,54%, Tremonti 3L lp 0,50%. Il Pd ha registrato il 25,32% diventando così il primo partito della Lombardia, la lista Patti civico con Ambrosoli il 7,03%, Sel l’1,80%, Idv lo 0,64%. Il M5S ha ottenuto il 14,33% e la lista Gabriele Albertini il 4,12%, l’Udc l’1,58%.
Intervistato da SkyTg24, il neopresidente della Regione Lombardia ha spiegato che «ci sono vittorie elettorali che portano all’irrilevanza. E vittorie politiche che richiedono sacrifici. Siamo rimasti sopra il 4%, e abbiamo vinto la Regione Lombardia, nonostante gli scandali, nonostante quello che è successo». Maroni, poi, ha ribadito che ha rischiato tutto, aggiungendo, come in conferenza stampa: «missione compiuta». Al giornalista che gli chiedeva che cos’è esattamente la macroregione ha risposto: «Il nord con la mia vittoria avrà un governo stabile a differenza di quanto avverrà a Roma. Significa avere un potere contrattuale, con Roma e Bruxelles, che non ha precedenti». L’oggetto della negoziazione, consisterà nel pretendere la permanenza del 75% dei tributi presso il territorio che li ha prodotti. Rispetto ai parlamentari leghisti presenti a Roma, ha fatto sapere che rappresenteranno le esigenze del Nord. Ma il centro dell’azione politica del Carroccio resta in Lombardia. Di fronte alla contestazioni di Marco Lillo, giornalista de Il Fatto quotidiano presente in studio (ha rinfacciato a Maroni di non capire come in Italia vi siano una moneta e uno spread condiviso, e che non si può auspicare in un governo nazionale debole) ha replicato che, anzitutto, non auspica un governo debole, ma ne prende atto. Poi, ha concluso invitando Lillo a non considerare il 43% degli elettori che lo hanno votato dei deficienti.
Maroni ha escluso categoricamente la possibilità di un governassimo. «Se ci sarà, la Lega starà all’opposizione», ha detto, intervistato da TgCom24. Quando, poi, gli è stato chiesto quali sono le prime misure che intende attuare, ha risposto: «come prima cosa, cancellerò la legge che ha generato lo scandalo dei rimborsi facili ai consiglieri regionali». Con i soldi risparmiati, Maroni intende favorire famiglie e imprese. Parlando della sua lista personale, si è detto particolarmente soddisfatto del risultato raggiunto, circa il 10%. Cittadini –ha spiegato – che normalmente non avrebbero votato la Lega. Tornando sulla volontà di rimettere il proprio mandato, a chi gli chiedeva cosa farebbe se il partito non accettasse le dimissioni, ha risposto che spera che una tale eventualità non si verifichi. Maroni, infatti, intende governare a tempo pieno. Esattamente come quando faceva il ministro.
Si sta consolidando il dato espresso dalle urne nelle ultime ore. Con 8070 sezioni scrutinate su 9.233, il distacco tra Maroni e Ambrosoli si attesta sui cinque punti percentuali. Attualmente, il segretario della Lega (che ha comunicato in conferenza stampa l’intenzione di rimettere il mandato nelle mani del proprio partito) guadagna il 43,19% dei consensi. Ambrosoli, invece, è fermo al 38,02%.
«Il favore che abbiamo incontrato in tanti lombardi non è stato sufficiente. Nonostante il risultato sia uno dei migliori degli ultimi 18 anni per il centrosinistra», ha dichiarato Ambrosoli, ammettendo la sconfitta. Ci ha tenuto, inoltre a precisare come la sua coalizione abbia preso 4-5 punti in più rispetto alla coalizione alla Camera. Ambrosoli ha, inoltre, espresso profonda preoccupazione per il Paese, rivelando la sua decisione di restare in Consiglio comunale ai banchi dell’opposizione, ipotesi sin qui per nulla scontata.
Con 7.154 sezioni scrutinate su 9.233, ormai non c’è pià alcuna partita. Attualmente, il neopresidente della Lombardia, Roberto Maroni, viaggia al 43,31%; si conferma il distacco di almeno cinque punti percentuali con Umberto Ambrosoli, che ottiene il 38,05% dei consensi. Maroni, parlando dell’alleanza con il Pdl, ha ammesso che ha penalizzato il suo partito. La Lega, effettivamente, si colloca, in Lombardia, al 13,46%, mentre il Pdl è al 16,69%.
Roberto Maroni raggiunto a sorpresa da Umberto Bossi celebra la sua vittoria parlando con la stampa: “Non è stato facile ottenere un consenso comunque superiore al 2001 e al 2009. Abbiamo aperto una fase nuova dipenderà da noi riuscire a costruire questa storia nuova”. Ha sottolineato così la sua soddisfazione: “Missione compiuta, questo è cio che la Lega voleva, il nostro obiettivo strategico, in coerenza con la linea politica uscita dal congresso, riassunto nello slogan, prima il Nord”. Ovviamente per Maroni questo significa innanzi tutto costruire l’unione delle regioni del nord per mantenere maggiori benefici sul territorio mantenendo il 75% delle tasse . “Mi sono giocato tutto consapevole che questo sarebbe stat un alto rischio ma consapevole della forza che avevamo”. Ha poi voluto dedicare la sua vittoria a “un amico a cui mando un abbraccio affettuoso, Antonio Manganelli il capo della polizia colpito nei giorni scorsi da un ictus. Ha ringraziato poi Ambrosoli per essersi congratulato con lui della vittoria e gli ha promesso leale collaborazione per il bene dei cittadini lombardi. A proposito del voto nazionale, ha commentato: “Noi qui abbiamo maggioranza e governo forte, a Roma un governo debole”.
Roberto Maroni dovrebbe commentare il risultato elettorale della Lombardia verso le ore 21. A dirlo i portavoce del movimento; sembra evidente che il segretario leghista voglia essere sicuro del risultato nonostante si trovi in vantaggio sin dall’apertura dello spoglio elettorale. Al momento la coalizione che lo sostiene con 5219 sezioni scrutinate su un totale di 9233 guida lo spoglio con il 43,50% delle preferenze, risultato mai messo in dubbio dal diretto concorrente Ambrosoli seppur abbia leggermente aumentato il proprio voto adesso al 38,03%. Sempre fuori gara invece gli altri candidati e cioè Silvana Carcano – M5S – che è ferma al 13,09%, Gabriele Albertini al 4,16% e Carlo Pinardi all’1,20%.
Scrutinati 3970 seggi su 9233, non si annunciano cambiamenti significativi nello spoglio elettorale. Roberto Maroni si conferma al primo posto con il 43,22% (989.169 voti) seguito da Umberto Ambrosoli l 38,44% (879.673 voti)- Il candidato cinque stelle Silvana Carcano è a quota 12,94% (95494 voti), Gabriele Albertini ha il 4,17% con 95.494 voti e infine il candidato di Fermare il declino Carlo Pinardi a quota 1,21% e 27.702 voti.
Nuovo intervento di Roberto Formigoni sul risultato elettorale della Lombardia. Il governatore uscente ha voluto chiarire il peso del Pdl nella ormai probabile vittoria del segretario leghista: «Siamo stati noi del Pdl a trascinare la Lega che non ha avuto un grande risultato. Se non ci fosse stato il nostro impegno e quello di Berlusconi, la Lega si troverebbe in una situazione difficile. Ma noi siamo leali e abbiamo fatto un patto valido per le elezioni regionali e per l’intero Paese con la Lega. Noi rispetteremo i patti portando alla vittoria di Maroni ma lui e la sua squadra dovranno realizzare il nostro programma ed essere altrettanto leali. Non ho motivo di dubitare ma meglio chiarire le cose».
Scrutinate 2926 sezioni su 9233. Roberto Maroni è sempre in testa con il 43,13% dei voti contro il 38,62% di Umberto Ambrosoli. Silvana Carcano è a quota 12,84 mentre Gabriele Albertini è al 4,19%. Chiude Pinardi all’1,21%. La forte dichiarazione del candidato Cinque stelle: “Su voto Lombardia il peso della criminalità organizzata. La Lombardia è un territorio difficile, il nostro è un risultato storico, abbiamo colpito duro la vecchia politica”. Silvana Carcano ha poi aggiunto: La regione è stata gestita da un centrodestra e da un inesistente centrosinistra che non ha fatto opposizioni. Pesa il fatto infiltrazioni della criminalità organizzata. C’è stato un peso della criminalità organizzata sulle elezioni. Non so ovviamente come abbia influito. Sappiamo chi ha governato in Lombardia negli ultimi 20 anni, non sorprendiamoci”.
Umberto Ambrosoli ha voluto incontrare i suoi elettori per un breve commento sull’andamento del voto regionale. Ha sottolineato come rispetto ai primi dati, al momento la forbice tra lui e Maroni si stia assottigliando e ha invitato a pensare ai primi dati di ieri che poi sono stati ribaltati nel finale di scrutinio. Ha tenuto a sottolineare il fatto che la proposta di centrosinistra risulta, in Regione, superiore alle precedenti amministrative e alle politiche e come la sua lista Civica sia il secondo partito della coalizione di sinistra. “Comunque sia è solo l’inizio”, ha poi aggiunto Ambrosoli. “Abbiamo tutti molte ragioni per confidare in un ulteriore cambiamento dei dati”. Abbiamo molte ragioni per essere contenti, ha concluso.
E’ arrivata la quinta proiezione Piepoli per la Rai. Su una copertura pari al 61,4% del campione totale, si ottiene che Maroni rimane stabile in testa con il 42,4% delle preferenze. Ambrosoli rimane anche lui stabile con il 37,2% e Silvana Carcano è al 14,3%.
L’entusiasmo di Roberto Cota, governatore leghista del Piemonte, che commenta così i risultati che arrivano dia seggi della Lombardia: “Noi abbiamo fatto un’alleanza in nome di un progetto e abbiamo fatto bene, perché Maroni sta conquistando la Lombardia e quindi può avverarsi il grande sogno di realizzare la macroregione del Nord”. Aggiungendo: “Maroni è la persona giusta per essere il punto di riferimento di questo progetto”. Il commento invece deluso di Fabio Pizzul del Pd: “Non si può certo parlare di dati positivi, si conferma la tendenza della Lombardia che ha sempre votato il centrodestra». «Il successo nella dimensione cittadina -non è bastato a recuperare punti, è difficile portare l’onda arancione che abbiamo visto durante l’elezione del sindaco Pisapia fuori dalla città”.
Dichiarazione di Roberto Formigoni su Twitter: hanno vinto 18 anni di buon governo. Il governatore uscente della Regione Lombardia commenta i positivi risultati per la sua coalizione che stanno uscendo dalle urne, con Maroni nettamente in vantaggio sul suo principale avversario. “Tutti dovranno rassegnarsi di fronte esito urne: in Lombardia vince buon governo di centrodestra, 18 anni che sono piaciuti ai cittadini”. E’ il suo commento l qual eha poi aggiunto: “Proiezioni del voto per le regionali in Lombardia: l’ondina arancione è destinata a rimanere nelle mura daziarie di Milano”.
Quarta proiezione Piepoli per la Rai su una copertura del campione del 43,6%: Maroni è adesso al 42,2% contro il 37,4% di Umberto Ambrosoli. Seguono Silvana Carcano (M5S) 14%, Gabriele Albertini (centro) 5,1% e Carlo Maria Pinardi (altri) all’1,3 per cento.
Il voto nelle principali città lombarde vede significative differenze. Ad esempio a Milano è nettamente in testa Ambrosoli che al momento ottiene il 43,99% dei voti contro il 36,76% di Maroni. A Bergamo il conteggio si rovescia con Maroni al 56,68% mentre Ambrosoli è distaccatissimo al 28,86%. A Brescia è ancora Maroni a condurre con il 49,49% contro il 32,76% di Ambrosoli. Stesso discorso a Como con il 63,12% per Maroni e il 22,78% di Ambrosoli. A Monza torna in testa Ambrosoli: ha il 44,57% e Maroni ha il 36,31%. A Pavia cince Maroni con il 47,60% e Ambrosoli fermo al 32,98%. Varese con Maroni, al 53,82% mentre Ambrosoli è al 29,08%. Queste alcune delle principali città lombarde.
Aggiornamento dati reali. Con 343 sezioni scrutinate su un totale di 9233 Roberto Maroni si posiziona al 43,17% con un totale al momento di 56192 voti. Segue Umberto Ambrosoli al 38,36% con 49.924 voti. Al terzo posto il candidato del M5S Silvana Carcano con il 13,05% e 16987 voti. Gabriele Albertini ottiene il 4,37% con 5700 voti e infine Pinarid di Fermare il declino con l’1.02% e 1337 voti. Per quanto riguarda le list,e il Pd al momento è il primo partito della Lombardia con il 24,90%. Segue il Pdl con il 17,99%, il M5S con il 12,49%, la Lega Nord con l’11,40%, la lista Maroni presidente con il 10,10%. Quindi Patto civico A,broccoli presidente con l’8,31%
E’ arrivata la terza proiezione dell’istituto Piepoli su una copertira del totale pari al 24,6% , che conferma Roberto Maroni in testa nella competizione lombarda. Nel dettaglio, il candidato del centrodestra ottiene il 42%, Umberto Ambrosoli il 37% e Silvana Carcano il 14,2%. Come si vede, cambia poco sostanzialmente mentre sono state scrutinate 136 sezioni su 9233. I dati reali al momento danno la coalizione Maroni al 49,2% e il centrosinistra al 33,27%.
Il candidato leader del centro destra Roberto Maroni è arrivato alla sede della Lega Nord in via Bellerio a Milano per seguire lo spoglio elettorale, che al momento lo vede saldamente in testa sul suo rivale Umberto Ambrosoli. Presso la sede della Lega c’è anche Umberto Bossi così come lo stato maggiore del movimento. Prosegue intanto lo spoglio: siamo a 88 sezioni su 9233: Maroni guida con il 48,8% dei voti, segue Ambrosoli al 33,3%, quindi Silvana Carcano del M5S con il 13,30% e Albertini al 3,59%.
Seconda proiezione con il 12,7% della copertura totale. Roberto Maroni è al 41,9%, nella sua coalizione il Pdl ottiene il 17,8, la Lega il 12,5 e la lista Maroni presidente il 10%. Umberto Ambrosoli è al 37%; il Pd ottiene il 32,7%, la lista Ambrosoli Atto civico il 6,4%. Infine Silvana Carcano è al 14,3% mentre la lista Movimento cinque stelle è al 16,2%.
Scrutinate 47 sezioni su 9233, si conferma il trend che vede Maroni guidare lo spoglio elettorale. Al momento la coalizione che lo sostiene è al 50,86% con 4928 voti, la colazione che sostiene Ambrosoli ha raccolto 3005 voti e una percentuale del 31,01%. Silvana Carcano del Movimento cinque stelle ottiene 1304 voti e una percentuale del 13,45%. Gaberiele Albertini un totale di 357 voti e il 3,68%, chiude Pinardi di Fermare il declino con 94 voti e lo 0,97%. IL commento di Matteo Salvini su twitter: “sensazioni positive”.
I dati per singolo partito secondo le proiezioni dell’istituto Piepoli: Pd è al 21,2%, il Pdl al 18,1%, Movimento 5 Stelle al 15,4% e la lega al 13,6%. La proiezione si basa su una copertura del campione del 6,2%. Intanto su 24 sezioni scrutinate su un totale di 9233 le percentuali sui dati reali danno Maroni al 56,1%, Ambrosoli al 28,7%, Silvana Carcano è al 10,5%, Albertini al 3,69% e Pinardi di fermare il declino è allo 0,96%.
Proiezioni fornite dall’isituto Piepoli. Roberto Maroni sarebbe al 43,3%; Ambrosoli al 35,6%; Silvana Carcano al 13,4%; Gabriele Albertini al 6,2%. Secondo gli exit pool invece Maroni sarebbe in una forbice tra il 42 e il 44%; stesso risultato per Ambrosoli: Silvana Carcano e Albertini sono in una forbice tra il 6 e l’8%. Dati reali, dieci su sezioni su 9233: Maroni 57,55%; Ambrosoli 27,04%; Silvana Carcano 10,41%; Albertini 4,01%.
Prima proiezione sul 6% del totale per la Lombardia. Maroni è dato al 43%, Ambrosoli al 35% e Silvana cardano al 13%. Intanto arrivano anche le prime sezioni scrutinate in Lombardia. Ovviamente si tratta di poche sezioni su un totale di 9233 sezioni da scrutinare, ma forse sono indicative della tendenza che potrebbe seguire il voto lombardo. Maroni sarebbe in testa con il 64,43% dei voti mentre Ambrosoli si troverebbe al 20,92%. Silvana Carcano dei Cinque stelle è al 9,62% mentre Gabriele Albertini si trova al 4,18%. Carlo Pinardi sarebbe allo 0,83%. In attesa di ulteriori aggiornamenti più approfonditi.
Silvana Carcano, 41 anni, è libero professionista nel campo della rendicontazione sociale. E’ laureata in economia e commercio indirizzo economia politica. Ha due figlie, di 9 e 7 anni ed è sempre stata appassionata di politica come dice lei stessa anche se non ha mai fatto parte di alcun partito. E’ consulente in tema di salute, sicurezza e benessere: valutazione del rischio stress lavoro-correlato e in generale dei fattori di rischio psicosociale (burnout, mobbing, molestie) e fa parte di diverse associazioni ambientali come Salviamo il paesaggi e il comitato cittadini interramento Rho-Monza. E’ stata sostenitrice del Forum Acqua Pubblica e Quorum Zero Democrazia Diretta.
Gli instant poll di ieri per conto dell’istituto Tecnè per Sky davano Maroni al 38%, e Ambrosoli al 35%. A seguire Silvana Carcano del Movimento 5 Stelle con il 17%, quarto Gabriele Albertini (Scelta Civica per Monti) 9%. I sondaggi dell’istituto Piepoli per la Rai invece danno un risultato diverso: Umberto Ambrosoli (centrosinistra) e Roberto Maroni (centrodestra), si troverebbero in una forchetta tra il 42 ed il 44% mentre Gabriele Albertini (centro) tra il 6 e l’8%. Ugualeforchetta per Silvana Carcano (Movimento 5 Stelle) mentre Carlo Maria Pinardi (altri) si troverebbe tra lo 0 e l’1%. Significativo l’aumento degli elettori in Lombardia: si è infatti passati dal 64% della scorsa tornata elettorale al 76% di questa volta, segno dell’interesse che si è scatenato per il voto in regione.
Fra pochi minuti comincia lo spoglio delle elezioni regionali: a sorpresa secondo gli instant pool di ieri sembrerebbe che Maroni sia in vantaggio di un 38% contro il 35% di Ambrosoli. A sorpresa, visto che la Lega nel nord Italia nelle sue regioni storiche ha subito un vero tracollo. Ma evidentemente i voti sono giunti dagli elettori Pdl che intendono contrastare la possibile elezione di un governatore di centrosinistra. In molti pensano che però il voto disgiunto oggi faccia la differenze: si sa che molti sostenitori ad esempio di Monti hanno dichiarato in anticipo che intendono votare Ambrosoli. Dunque grande attesa per i risultati che sapremo fra poco.
– Sono terminate ieri alle ore 15 le operazioni di voto per le elezioni del Presidente e del Consiglio regionale di tre regioni, Lombardia, Lazio e Molise. Nella giornata di oggi, martedì 26 febbraio, a partire dalle ore 14 si svolgeranno gli scrutini per le elezioni regionali.
– I cittadini del Lazio sono stati chiamati al voto per eleggere il Presidente e il Consiglio regionale della Regione Lombardia. I candidati presidente sono: Umberto Ambrosoli, vincitore delle primarie e candidato per il centrosinistra; Roberto Maroni, leader della Lega Nord ed ex Ministro dell’interno candidato per il centrodestra; ci sono poi l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, espressione delle liste montiane, e Silvana Carcano per il MoVimento 5 Stelle. Il candidato presidente di Fare per fermare il declino è Carlo Maria Pinardi, docente di Finanza aziendale alla Bocconi e tra i fondatori del movimento creato da Oscar Giannino.