Storica visita stamane del capo dello Stato al carcere milanese di San Vittore, uno dei più caldi nella situazione di emergenza delle carceri italiane. Come si sa, le carceri italiane vivono il drammatico problema del sovraffollamento con un numero esagerato di persone detenute che vivono in situazioni limite con pochissimo spazio a disposizione. L’Italia è stata anche condannata dall’Unione europea proprio per questa situazione lesiva dei diritti umani. Da tempo lo stesso Napolitano agita il problema, intervenendo sul tema chiedendo un cambiamento di rotta. Per questo oggi si è voluto recare a San Vittore, dove il problema del sovraffollamento è tra i più drammatici di Italia: qui sono infatti detenute 1600 persone in uno spazio che ne può ospitare la metà e il 60% di essi sono stranieri. Non ha lesinato le parole dure, denunciando una situazione definita insostenibile “che mette in gioco l’onore dell’Italia”. Tra l’altro questa è la prima visita in assoluto di un capo dello Stato italiano al carcere milanese. Ad attendere Napolitano fuori del carcere alcuni militanti del Partito radicale da sempre in primo piano nella lotta per  i diritti dei carcerati con striscioni e grida a favore dell’amnistia. Napolitano ha dunque incontrato i carcerati a cui ha rivolto alcune parole, sottolineando “l’insostenibilità delle condizioni delle carceri e di coloro che vi sono rinchiusi”. Accogliendo l’invito a recarsi nel carcere milanese, ha detto ancora, ha voluto alzare di nuovo la voce nei suoi appelli contro le condizioni dei detenuti, appelli fino a oggi caduti nel vuoto, ha sottolineato. Ha ricordato la condanna della Corte europea che ha definito mortificante per l’Italia. Tale condanna a cui va data esecuzione, ha detto, mette in gioco “il prestigio e l’onore dell’Italia e l’impegno che ne discende deve essere presente a tutte le forze politiche e ai cittadini elettori anche nel momento in cui è chiamato a eleggere il nuovo parlamento”. Ha poi detto come la  “perdurante incapacità dello Stato italiano a realizzare un sistema rispettoso del dettato dell’articolo 27 della Costituzione sulla funzione rieducativa della pena e sul senso di umanità”. A San Vittore con Napolitano c’era anche il sindaco di Milano che nel suo messaggio di saluto ha detto come il presidente della Repubblica “dimostra ancora una volta di essere attento al tema della giustizia e quindi anche delle condizioni delle carceri”. 



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