Nuova serie di arresti relativi alla gestione della sanità nella Regione Lombardia. Il nome più eclatante è forse quello dell’ex direttore del quotidiano leghista La padania, e cioè Leonardo Boriani. Ma l’elenco è abbastanza lungo e comprende anche un ex consigliere regionale di Forza Italia, Massimo Guarischi che era già stato condannato nel 2009 per corruzione relativamente alla gestione degli appalti per il dopo alluvione. E ancora: tre imprenditori della famiglia Lo Presti di Cinisello Balsamo, titolari della società Hermex Italia, Pierluigi Sbardolini, direttore amministrativo dell’ospedale Mellino Mellini di Chiari ed ex direttore del San Paolo di Milano. Nomi di spicco come si può vedere. Le indagini sono partite da un suicidio per alcuni considerato misterioso, quello di Pasquale Libri genero del boss della ‘ndrangheta Rocco Musolino che lavorava come funzionario del settore appalti regionale. L’uomo era stato intercettato telefonicamente con l’ex direttore della Asl Carlo Ciriaco. Oltre agli arrestati ci sono anche numerosi indagati come l’ex direttore generale della sanità lombarda Carlo Lucchina, diversi manager di ospedali di Chiari, di Cremona, di Valtellina e Valchiavenna e dell’istituto nazionale dei tumori. Sarebbe anche stata perquisita una società finanziaria con sede in Svizzera. Dunque una indagine ad ampio raggio che colpisce ancora il mondo della sanità lombarda del periodo della gestione Formigoni. 



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