Sono partite le prime quaranta lettere di licenziamento per altrettanti dipendenti dell’ospedale San Raffaele di Milano. Ma sono appunto le prime: il numero dei lavoratori che dovrebbero venir licenziati è 244. I sindacati proclamano già lo stato di agitazione, riservandosi di decidere la data di uno sciopero. Lo hanno proclamato con una nota apposita i sindacati Fp Cgil, Cisl Fps e Uil Fpl che sottolineano la necessità di ripartire dalle proposte già avanzate negli scorsi mesi sugli ammortizzatori sociali. Per i responsabili dell’azienda il licenziamento è inevitabile data la situazione in cui si trova il San Raffaele. In una nota si sottolinea: “Le lettere di licenziamento rappresentano l’inevitabile esito del mancato accordo con la Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) e sono necessarie per affrontare il grave stato di crisi dell’ospedale”. Si ricorda anche da parte dell’azienda come i sindacati abbiano respinto la mediazione del prefetto di Milano rifiutando così di indire un “nuovo referendum come richiesto da una petizione firmata da 919 dipendenti”. Intanto si è attivata anche la Regione Lombardia tramite il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo che ha incontrato proprio stamani una delegazione dei sindacati. Le richieste hanno riguardato la chiusura della procedura di licenziamento, l’applicazione del contratto di sanità pubblica a tutto il privato convenzionato dunque anche il San Raffaele e maggiore trasparenza su bilanci e stipendi di dirigenti e consulenti.