La Corte dei Conti della Lombardia ha emesso inviti a dedurre nei confronti dell’ex presidente della provincia di Milano, Filippo Penati, e di altre nove persone (tra cui l’ex segretario generale Antonino Princiotta) contestando un danno erariale di circa 118 milioni di euro nell’acquisizione, da parte della Provincia di Milano, del pacchetto azionario della Milano-Serravalle detenuto dal Gruppo Gavio. Proprio queste azioni sarebbero state pagate un prezzo ritenuto sproporzionato rispetto al reale valore. L’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dal procuratore regionale Antonio Caruso insieme ai sostituti procuratori Adriano Gribaudo e Luigi d’Angelo, ha accertato un “danno erariale connesso a una sopravvalutazione del prezzo unitario delle azioni acquisite dalla Provincia, ben al di sopra del reale valore di mercato, nonché un danno per il deprezzamento del controvalore del pacchetto azionario detenuto dal Comune di Milano nella stessa società”. Dura la reazione di Filippo Penati, secondo cui “la Corte dei conti ha aspettato otto anni per conoscere le ragioni delle persone soggette a indagine. E ciò è ancora più singolare se si considera che il 28 luglio 2011 vennero rese pubbliche le conclusioni dei periti nominati dalla Procura della Repubblica di Milano, professori Villa e Cattaneo, in cui si stabiliva che il prezzo di acquisto del pacchetto del 15 per cento del pacchetto azionario della Milano Serravalle poteva considerarsi congruo”.



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