Maroni invita Pisapia a non rispettare il patto di stabilità se resteranno i vincoli di bilancio sull’Expo. A Gianni Dragoni abbiamo chiesto di commentare la proposta che il sindaco di Milano ha già rispedito al mittente con un “No, grazie!”
Fa bene Pisapia a non dar retta a Maroni? Quella di Maroni mi sembra una proposta insensata.
Perché insensata? Ci sono già forti dubbi sull’opportunità e sull’utilità dell’Expo .
L’Expo però l’hanno voluta le autorità italiane Vero. Ma si rischia di fare spese ingenti per strutture che non verranno utilizzate, una sorte di cattedrale nel deserto. In più…
In più? Andare a chiedere anche uno sforamento del patto di stabilità, quando abbiamo già una situazione di debito pubblico molto pesante, credo sia una strada sbagliata.
Cosa succederebbe nel caso di uno sforamento? Ci sono rischi di tipo formale di rapporto con la UE. Ma i rischi maggiori sono altri.
Quali? Credo che le spese per l’Expo debbano rimanere nei limiti della compatibilità, non solo formale dei vincoli del deficit del bilancio pubblico. Le spese per l’Expo devono rimanere contenute. Il rischio è che con lo sforamento si spenda ancora di più di quello che era previsto.
Con quali conseguenze? Aumenterebbe il costo per la collettività.
È questo che teme? Sì, se lo sforamento fosse accettato molto probabilmente le spese lieviterebbero.
Il Comune di Torino è in difficoltà proprio per non aver rispettato il tetto di spesa…
Torino ha un forte deficit. Non so quale sia la causa, ma c’entra la vicenda dei giochi olimpici. Anche in quel caso sono stati costruiti impianti sportivi con la prospettiva che venissero utilizzati da atleti di altre nazioni. Ma quella previsione non si è avverata. E le strutture, concluso l’evento, restano inutilizzate. È il caso del trampolino di salto, ma non è l’unico esempio.
Gli investimenti di Expo sono ingenti Chiaro che siamo di fronte a un evento straordinario. Ma le spese possono essere ammortizzate in un certo numero di anni, quindi si dovrebbe rimanere in questo ambito.
Fare una legge speciale, come fu fatto per il Giubileo e le olimpiadi di Torino, non eliminerebbe il rischio di cui parla, giusto? No. Il rischio rimarrebbe.