Intervenuta oggi alla Camera del lavoro di Milano per un convegno, Susanna Camusso è stata contestata da un piccolo gruppo di lavoratrici. Il segretario generale della Cgil, dopo essere stato accusato di aver accettato condizioni “troppo penalizzanti” sull’età pensionistica femminile, si è allora avvicinato a una donna per tentare di avviare un dialogo e ascoltare i motivi della protesta, a cui è seguita una lunga discussione. Tra le accuse mosse alla leader della Cgil, anche quella di aver pensato quasi esclusivamente al caso degli esodati, trascurando tutte le altre vicende. Il 25 giugno scorso, invece, un altro gruppo di lavoratori aveva interrotto al grido di “vergogna” e “venduti” il convegno organizzato dalla Cgil a Siena, a cui ha partecipato anche la Camusso. In quell’occasione si parlava di “Contrattazione: lavoro come dimensione collettiva” e i manifestanti, circa una trentina di rappresentanti di Cobas, Link e Das dell’Università di Siena, contestavano al segretario del sindacato l’accordo interconfederale tra Confindustria, Cgil Cisl e Uil. In un comunicato, i manifestanti spiegavano che “un sindacato dei lavoratori che si chiude in un albergo a quattro stelle per parlare di lavoro è emblematico della distanza che lo separa dal paese reale” e che “le politiche collaborazionista con i padroni hanno portato precarietà, inquinamento ambientale e disoccupazione”.



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