Dopo aver detto che il Comune di Milano fa “schifo”, Dolce e Gabbana passano dalle parole ai fatti. “Tutte le attività nella città di Milano, comprese l’edicola di via della Spiga 2, il Martini Bar, il barbiere e il Gold in via Risorgimento resteranno chiuse”, fa sapere l’ufficio stampa del celebre marchio. Negozi chiusi per protesta, quindi, proprio durante il periodo di saldi iniziato due settimane fa. Il post pubblicato di recente da Stefano Gabbana su Twitter (“Comune, fate schifo”) doveva essere una risposta alle parole dell’assessore al Commercio Franco D’Alfonso, secondo cui “non bisognerebbe concedere spazi simbolo della città a personaggi famosi e marchi vip che hanno rimediato condanne per fatti particolarmente odiosi in questo momento di crisi economica come l’evasione fiscale”. Questa frase, come ha successivamente chiarito il diretto interessato, non era contenuta in un’intervista, “ma estrapolata da una conversazione informale”. Ciò non basta però a placare le polemiche, quindi ecco spuntare sui vari negozi D&G del capoluogo lombardo un cartello che annuncia la chiusura “per indignazione”. Sullo stesso viene inoltre riportata la gigantografia di un articolo pubblicato nei giorni scorsi, dal titolo: “Il Comune chiude le porte a D&G”. Non è però ancora chiaro quanto durerà la protesta.



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