E’ stato firmato l’accordo tra l’amministratore delegato di Expo 2015 Spa, Giuseppe Sala, e i rappresentanti delle sigle sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs di Milano e Lombardia) con l’obiettivo di disciplinare le modalità di assunzione e di impiego del personale per il grande evento milanese. Saranno circa 800 i nuovi posti di lavoro flessibili destinati ai giovani, con contratti che vanno dallo stage all’apprendistato, fino ai rapporti a tempo determinato. A questi, inoltre, vanno aggiunti 18.500 volontari. Focus del protocollo, si legge in una nota pubblicata sul sito di Expo 2015, “è l’individuazione di un accordo sulle forme di flessibilità applicabili in riferimento all’apprendistato, al contratto a tempo determinato e allo stage. Nell’apprendistato sono introdotte nuove figure professionali (Operatore Grandi Eventi, Specialità Grandi Eventi e Tecnico Sistemi di gestione Grandi Eventi) con specifici piani formativi anche e soprattutto on the job. Sono definiti interventi sul contratto a tempo determinato con ampliamento dei limiti quantitativi di utilizzo a fronte della predeterminazione della causale all’interno dell’accordo stesso e specifiche durate contrattuali (minimo 6, massimo 12 mesi)”. L’apprendistato riguarderà circa 340 persone, di età inferiore ai 29 anni, mentre i contratti a tempo determinato, circa 300, saranno individuati partendo dalle liste mobilità e dalle persone in stato di disoccupazione. “Sul fronte stage – si legge ancora – sono stati stabiliti diciassette ambiti di orientamento professionale per un totale di 195 stagisti coinvolti per i quali è previsto un congruo rimborso spese e buoni pasto giornalieri”. L’intesa, per ora, riguarda unicamente Expo 2015, ma l’obiettivo è quello di estendere il modello in ambito nazionale per i Grandi Eventi. Le prime assunzioni partiranno dal 2014, mentre stage e apprendistato prenderanno il via in prossimità dell’evento. Soddisfatto il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, secondo cui “l’annuncio dell’accordo sindacale per le attività in loco di Expo Spa è un primo passo”. “Le parti sociali hanno compreso l’importanza dell’evento internazionale come occasione storica per il Paese – ha aggiunto – soprattutto in termini di opportunità per un rilancio dell’occupazione, dando prova di grande responsabilità”. Anche il premier Enrico Letta ha parlato di “un’ottima intesa”, in cui “il contributo delle parti sociali è stato molto produttivo”. Dopo questo primo passo, in cui l’Expo “si conferma un laboratorio per il Paese e un volano per la nostra economia”, “si può pensare a un modello nazionale”.



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