In occasione dell’Expo 2015, i sindacati e il governo sono riusciti a raggiungere un accordo per individuare la migliore soluzione sul fronte dei contratti dei lavoratori che prenderanno parte all’evento. Una soluzione considerata innovativa e, possibilmente, preludio ad un’applicazione analoga in diversi settori, specialmente laddove si ravviseranno necessità del genere in occasione di altri grandi eventi. In sostanza, Cgil, Cisl, Uil, Filcmas Cgil, Fisascat Cisl e Uil-Tucs hanno firmato con l’ad di Expo Giuseppe Sala un accordo di secondo livello che darà lavoro a 800 persone secondo forme flessibili. «Un’ottima intesa. L’Expo si conferma un laboratorio per il Paese e un volano per la nostra economia», ha dichiarato in merito il premier Enrico Letta. Degli 800 nuovi lavoratori, in particolare, 340 saranno apprendisti e con meno di 29 anni, altri 300 avranno un contratto a tempo determinato, 195 saranno stagisti con rimborsi da 516 euro al mese. Parte dei nuovi impieghi sarà destinata ai lavoratori in mobilità. Ci saranno, inoltre, 18.500 volontari che si occuperanno dell’accoglienza dei visitatori alternandosi su turni di cinque ore al giorno. A tutto ciò si affiancheranno gli incentivi contributivi per le assunzioni dei giovani presenti nel ddl in esame al Senato.