L’assessorato all’Agricoltura della Regione Lombardia ha deliberato il divieto di vendita dei diritti di impianto vinicoli fuori dei confini regionali. Tali diritti vanno acquisti laddove un viticoltore voglia estendere la propria produzione, acquisendoli da un altro viticoltore che, al contrario, ha deciso di dismettere tali diritti. Si tratterebbe di una norma finalizzata a tutelare il patrimonio vinicolo lombardo. Così, per lo meno, è stata accolta anche da tutti gli operatori della filiera vinicola. L’interpretazione positiva del provvedimento nasce dal fatto che la maggiore parte delle altre Regioni ha varato provvedimenti analoghi, intesi a limitare il trasferimento dei diritti di reimpianto. In passato, in particolare, si era verificata la proliferazione delle richieste di trasferimento dei diritti di reimpianto dalla Lombardia verso altri territorio regionali, con il conseguente calo del patrimonio vinicolo che dai 23.902 ettari del 2010 era passato ai 22.993 del 2012 (-900 euro). La Regione spera che per contrastare il trasferimento ad altre Regioni e, contestualmente, consentire l’ampliamento della produzione, venga favorito il trasferimento di diritti interni alla Regione.



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