“Il congresso federale ci sarà. L’avevo promesso e lascerò la segreteria entro Natale”. Roberto Maroni, dal palco della Berghem Fest ad Alzano Lombardo, annuncia di volersi dedicare interamente alla presidenza della Regione Lombardia. “Penso sia arrivato il momento di fare il passaggio delle consegne di giovani rampanti”, ha aggiunto, spiegando che al momento “la rosa di ipotetici candidati è ampia, personalmente la ridurrei a Matteo Salvini e Tosi, ma non sono io a decidere”. Intervistato da Vittorio Feltri nel corso della manifestazione leghista, il governatore lombardo ha smentito nuovamente ogni ipotesi di intesa con il Movimento 5 Stelle: “Una cosa impossibile — ha detto Maroni – Certo, ho sentito qualcuno del mio partito fantasticarne. Ma l’unica cosa che abbiamo in comune con Grillo è il fatto di essere all’opposizione”. Il segretario del Carroccio non ha gradito neanche vedere Berlusconi firmare ieri a Roma i dodici quesiti referendari proposti dai Radicali: “Ho stima per Berlusconi, in primis perché è presidente del Milan. Adesso però lo chiamerò perché vorrei sapere cosa è successo: ha firmato il referendum dei Radicali, quello che abolisce la Bossi-Fini. Ma questa legge l’abbiamo fatta insieme. Ecco, io penso, voglio pensare, che abbia letto male ciò che gli hanno fatto firmare. Sono curioso di sapere — conclude Maroni — cosa voleva fare Berlusconi, perché così fa più di quello che fa la sinistra, si mette a sinistra di Nichi Vendola. Ma noi della Lega su quella legge faremo le barricate”.