C’è anche la moneta complementare nel pacchetto di misure per rilanciare la competitività delle aziende in Lombardia, inserite nel progetto di legge “Libertà di impresa e competitività”, il cui relatore è il consigliere regionale del Nuovo Centro Destra, Carlo Malvezzi. La proposta è stata discussa il 16 gennaio nella quarta Commissione, il cui voto è in agenda per il 30 gennaio. Quindi l’11 febbraio il testo approderà in Consiglio regionale. Il consigliere Malvezzi ci descrive le misure previste dal provvedimento.
Partiamo dagli accordi territoriali di competitività. In che cosa consistono?
Questi ultimi possono nascere dalle imprese, in forma singola o associata, e coinvolgere le associazioni di categoria, le camere di commercio, i Comuni, gli enti territoriali, le fondazioni bancarie, gli istituti di ricerca e Regione Lombardia. In pratica si introducono incentivi per favorire proposte coordinate di sviluppo e di rilancio del territorio.
In che modo funzionerà questo strumento?
Gli incentivi saranno destinati innanzitutto alle aziende straniere che verranno in Lombardia, a condizione che presentino una proposta di accordo territoriale con i Comuni, il sistema bancario e l’università. Lo strumento si potrà inoltre applicare alle aziende e ai gruppi di aziende che vorranno riconvertire la loro attività o innovarla dal punto di vista del processo tecnologico. Gli accordi dovranno prevedere un impegno dell’azienda in termini di assunzione o consolidamento della presenza sul nostro territorio.
Quali sono le misure che ha previsto per facilitare l’accesso al credito da parte delle imprese?
La prima misura consiste nell’incremento delle garanzie per le micro e piccole imprese attraverso una modifica del sistema dei confidi. A ciò si aggiunge l’individuazione di nuove forme di finanziamento per le piccole e medie imprese, per esempio attraverso i mini-bond, in quanto ci si è resi conto che circa l’80% delle risorse oggi destinate a supportare le imprese vanno alle grandi imprese. La terza misura è la moneta complementare.
È l’analogo regionale della moneta virtuale o bitcoin?
Si tratta di qualcosa di molto simile. La moneta complementare prevede già sperimentazioni positive in altre regioni come la Sardegna. In pratica si adottano delle compensazioni tra servizi o forniture che riguardano più aziende. Dal momento che il grande problema delle aziende è quello della liquidità, si rende possibile uno scambio tra beni o servizi.
Ci parli invece della comunicazione unica regionale…
Grazie a questo strumento, le aziende potranno avviare immediatamente la loro attività attraverso l’autocertificazione dell’imprenditore sul possesso dei requisiti e documenti necessari e previsti dalle leggi. La comunicazione unica digitale sarà fatta con formato esclusivamente informatico, e darà diritto all’imprenditore di iniziare immediatamente l’attività.
In pratica quale sarà la procedura?
Un modello uniformerà tutti gli accessi delle imprese al sistema regionale, valendo anche per le Camere di commercio e i Suap. Il Suap o lo sportello della Camera di commercio avranno la possibilità di richiedere un’integrazione alla documentazione entro 15 giorni. Decorsi i primi 15 giorni a tutti gli effetti l’imprenditore prosegue la sua attività, e in caso si rendesse necessario un adeguamento gli sarà concesso un tempo congruo per attuarlo senza dover interrompere il suo lavoro.
(Pietro Vernizzi)