Il 10 ottobre sarà presentata in giunta la delibera per concedere tre luoghi di culto all’Islam a Milano. Si tratta della concessione di tre spazi (due aree e un edificio) di proprietà pubblica che allo stato attuale si trovano in condizione di degrado. Intanto è polemica: per l’opposizione in primo luogo la procedura con cui dovrebbero essere individuati questi spazi è poco chiara e poi c’è il timore che questi luoghi di culto possano agevolare l’inserimento di cellule terroristiche. “Il tema della legalità è cruciale – ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino – Bisogna chiedersi se in questa fase storica riteniamo più utile avere luoghi di culto accessibili e trasparenti o se preferiamo la polverizzazione degli scantinati”. In pratica i luoghi non saranno più quattro come aveva annunciato il Comune, ma tre, con la possibilità di regolarizzare alcune sedi dove i musulmani pregano abusivamente. Ma saranno chiusi luoghi come scantinati, garage dove al momento la gente si riunisce per pregare. In vista dell’Expo, inoltre, il Comune ha intenzione di istituire una “moschea temporanea”, in un luogo pubblico o privato, due le ipotesi: o uno spazio interreligioso sul modello di Berlino, dove far pregare cristiani, ebrei e musulmani o una rete di centri religiosi. (Serena Marotta)



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