Al via in Lombardia la ricetta elettronica: i medici dovranno prescrivere i medicinali tramite il Siss, ovvero il sistema informatico regionale. Il progetto è stato deciso in ambito nazionale da un decreto legge del 2010 ed è già partito in Sicilia, Valle D’Aosta, Trentino, Basilicata e Veneto. È stato poi avviato a titolo sperimentale a Lecco e Bergamo, e adesso esteso a tutta la Lombardia. Toccherà ora alle Asl organizzare la formazione dei medici. Lo scopo è quello di avviare la dematerializzazione, riducendo così i costi e l’inquinamento. Tuttavia i medici trovano il progetto “una beffa” in quanto saranno comunque tenuti a stampare la ricetta su un foglio bianco, che servirà poi ai pazienti per consegnarlo in farmacia per farvi apporre la fustella del medicinale, ovvero il bollino. I farmacisti sono già pronti a partire: in 8mila hanno seguito i corsi di formazione che riguardano 2.800 farmacie. Mentre i medici protestano per l’assenza di corsi e criticano inoltre l’organizzazione del progetto: «Non si può parlare di dematerializzazione perché andrà comunque stampato un promemoria — dice Fiorenzo Corti, segretario regionale della Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale, a “La Repubblica” — In più, in Lombardia rimarranno escluse dalla ricetta elettronica le prescrizioni di quei farmaci per i quali è in vigore un’esenzione che però è solo regionale». Si tratta, per esempio, delle esenzioni per i lavoratori in cassa integrazione, esenti dal pagamento del ticket grazie a una disposizione regionale. (Serena Marotta)



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