Marcia indietro della Diocesi di Milano su quello che sembrava essere una sorta di censimento “per valutare in modo più preciso la situazione e l’effettiva diffusione dell’ideologia del gender” nelle scuole di Milano. La lettera inviata sabato scorso “è formulata in modo inappropriato e di questo chiediamo scusa”, ha fatto sapere don Gian Battista Rota, Responsabile Servizio Insegnamento Religione Cattolica Arcidiocesi di Milano. L’intento era “esclusivamente conoscere il loro bisogno di adeguata formazione per presentare, dentro la società plurale, la visione cristiana della sessualità in modo corretto e rispettoso di tutti”. La missiva è stata spedita da Don Fabio Landi, collaboratore di don Rota, e ricevuta da circa 6000 insegnanti di religione: “Per valutare in modo più preciso la situazione e l’effettiva diffusione dell’ideologia del gender – recitava il testo – vorremmo avere una percezione più precisa del numero delle scuole coinvolte sia di quelle in cui sono state effettivamente attuate iniziative in questo senso, sia di quelle in cui sono state solo proposte”. Per questo si chiedeva “a tutti i docenti nelle cui scuole si è discusso di progetti di questo argomento di riportarne il nome nella seguente tabella, se possibile entro la fine della settimana. Grazie per la collaborazione”. L’iniziativa aveva anche spinto alcuni senatori Pd a presentare una interrogazione per chiedere al ministro dell’Istruzione, anche attraverso l’Ufficio scolastico della Lombardia, a fare chiarezza: “Si tratta di una iniziativa che ci appare grave ed indebita”, hanno scritto i parlamentari.



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