Nessuno scandalo, nessun prezzo stracciato. Dopo la notizia diffusa da La Repubblica e ripresa da altre testate su un presunto “scandalo affitti al Policlinico”, è intervenuto nella vicenda Giancarlo Cesana, dal 2009 presidente della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. “Innanzitutto precisiamo che non c’è nessuno scandalo”, si legge nel comunicato diffuso di recente, “perché il problema del patrimonio della Fondazione è noto da anni, ed è anche noto che da anni l’attuale CdA lo stia affrontando”. E in più i dati riportati dal quotidiano diretto da Ezio Mauro sono “sbagliati”. E’ sufficiente – prosegue la nota – confrontarli con quelli pubblicati e accessibili a tutti sul sito www.policlinico.mi.it (cliccate QUI) per rendersene conto. Le abitazioni di proprietà della Fondazione, infatti, sono concesse in affitto mediante due tipologie di contratto, quello con canone concordato e quello con canone libero: il canone dei contratti a canale concordato è fissato dalle organizzazioni sindacali di categoria e prevede un valore fisso a metro quadro, in base all’ubicazione e alle caratteristiche dell’abitazione. Il canone dei contratti a canale libero, invece, è stato fissato tramite bando pubblico con base d’asta definita dalla valutazione dell’Agenzia delle Entrate: in media, fa sapere Cesana, il canone dei contratti a canale libero dei fabbricati di proprietà dell’ente in centro a Milano è pari a 151 euro al metro quadro, a cui vanno aggiunti i lavori di ristrutturazione, a fronte di un valore di mercato a metro quadro minimo di 99 euro e massimo 148 euro. Non a caso, si legge ancora, la Fondazione ha continuamente ricevuto richieste dei conduttori di riduzione del canone di tali fabbricati, considerate le mutate condizioni di mercato.



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