Una delegazione del Coordinamento delle organizzazioni di categoria dei tassisti  è stata ricevuta dal prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca. Come si sa è in corso una agitazione dei tassisti. La richiesta dei tassisti è quella di mettere in atto azioni repressive contro gli abusivi del settore. Il prefetto ha assicurato ampia disponibilità. Intanto il fermo delle vetture taxi è confermato fino alle 22 di oggi.



Giovedì 20 marzo, dalle 8.00 alle 22.00, i tassisti milanesi scioperano per protestare contro l’abusivismo (una realtà sempre più presente nel settore) e la concorrenza (a loro detta) sleale di Uber, il servizio che permette ai cittadini di essere scarrozzati da un’autista privato. La sollevazione, in contemporanea con il blocco del traffico per i diesel euro 3, è stata confermata e vedrà presidi nei punti nevralgici della città, quali piazza San Babila, stazione Centrale e Linate. Tornando al nodo Uber, si tratta di una lotta non solo meneghina  e italiana, bensì europea, visto che in molti altri Paesi (dove Uber è attivo) si sono tenuti numerosi scioperi dimostrativi. Lo stop dei tassisti non ha nel mirino il comune di Milano spiega (a LaRepubblica) Raffaele Grassi di Satam (e consigliere comunale): “L’azione svolta dall’amministrazione comunale è positiva, ma nonostante i buoni propositi gli interventi effettuati per contrastare l’abusivismo sono stati insufficienti per numero di mezzi e di uomini. Su questo fronte dev’essere sollecitato un intervento del governo”. Oltre Uber, infatti, anche la tradizionale piaga dell’abusivismo, che riesce a sfuggire ai controlli. Ma in merito, nelle ultime settimane, sono state sequestrate 8 auto, 35 patenti di guida, mentre 42 macchine hanno subito il fermo della circolazione. 

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