Il caso è stato aperto ormai da qualche tempo e riguarda in tutto 64 consiglieri della Regione Lombardia, distribuiti per tutto l’arco costituzionale. Per loro l’accusa di uso di denaro pubblico per fini privati, rimborsi insomma per acquisti ingiustificati, una somma pari a due milioni e 140mila euro spesi tra il 2008 e il 20011. Ristoranti, acquisti privati, feste, bar, di tutto insomma. Si passa dall’acquisto di banale Nutella al più raffinato caviale, ma anche l’aspirina. Ecco come si suddividono tra i partiti gli indagati: 31 sono del Pdl, 23 della Lega, 5 del Pd, due dell’Udc, uno ciascuno Sel, Idv e Pensionati. Non solo prodotti alimentari però, ci sono anche televisori, ipad e altro ancora. Per ogni tipo di acquisto i vari consiglieri dice l’accusa, presentavano regolare scontrino fiscale e ottenevano il rimborso, tutto con i soldi pubblici dei cittadini. Qualche esempio? Giuseppe Angelo Giammario del Pdl ottiene il rimborso pari a 1094 euro per 120 bottiglie di vino di marca Refosco, ma si arriva anche al quasi ridicolo, come il consigliere della Lega Giangiacomo Longoni che si fa rimborsare una coppetta di gelato da 2 euro e 50. Archiviate invece le medesime accuse per gli assessori membri della giunta (quella passata con a capo il governatore Formigoni) perché i rimborsi per pranzi e cene sono previsti come spese di lavoro. In tutto spese per 64mila euro che si chiede vengano archiviate. 



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