Sono stati distribuiti in alcune scuole della regione Lombardia a cura dell’Ufficio della consigliera di parità del­la provincia di Milano e di Monza e Brianza, in collaborazione con l’A­genzia Formazione e Lavoro, azienda speciale della Provincia di Milano. Sono dei libretti intitolati “Impari a scuola” e il loro contenuto è una guida operativa a  “diffondere la cul­tura di genere nei percorsi scolastici primari e secondari di primo e secon­do grado, fino al compimento del­l’obbligo educativo” come si spiega nei libretti stessi. Il quotidiano Avvenire ha riassunto il contenuto dei libretti stessi, schede di questo tipo: “‘Come sia­mo, come vorremmo essere: narra­zioni autobiografiche in classe’ (sche­da 1); ‘Gli stereotipi nelle professioni’ (scheda 2); ‘Il riconoscimento e l’a­nalisi degli stereotipi attraverso il ci­nema’ (scheda 5); ‘La fiaba nella tra­dizione popolare: ruoli e pregiudizi’ (scheda 7); ‘Oggi in classe parliamo di… differenze di genere’ (scheda 9)”. Si spiega poi cosa sarebbe la famiglia: oggi essa è una pluralità di modelli familiari, si legge, una famiglia affettiva, necessario riconoscere il sentimento come base e scelta di relazione familiare. Finita poi, si legge ancora, la vecchia tradizione di famiglie dove si trasmettevano valori e regole, oggi invece prevale l’autonomia dei bambini come attori sociali commettenti, protagonisti della costruzione della propria vita. 



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