Il progetto è stato presentato il Comune di Milano lo sta vagliando. E’ quello della costruzione della prima vera moschea di Milano, richiesta da anni dalle varie comunità islamiche del capoluogo lombardo, dopo anni di luoghi di preghiera improvvisati, spesso tra le proteste e i disagi dei cittadini. Un progetto del valore di 10 milioni di euro interamente auto finanziati. Sul caso è intervenuto adesso anche l’arcivescovo di Milano Angelo Scola che in passato aveva chiesto che la futura moschea milanese rinunciasse al classico minareto che da sempre le accompagna, questo, aveva detto, affinché l’edificio fosse rispettoso delle tradizioni italiane,. Ma adesso Scola ha detto di sì anche al minareto, seppure con una ultima condizione che la moschea non sia in Piazza del Duomo. Una indicazione ovviamente ironica, in quanto nessuno permetterebbe mai la costruzione di una moschea dove è uno die massimi simboli della cristianità non solo italiana ma mondiale, appunto il Duomo di Milano. Scola ha parlato con i giornalisti ai margini di un incontro tenuto all’università Cattolica: “Il diritto di culto non é tale finché non ci sono luoghi di culto. Questo vale anche per i musulmani. Il problema è vedere chi sta dietro a chi domanda la moschea. E a quali condizioni: chiedersi se la comunità è effettiva e unita oppure se c’è un intervento dall’esterno, a opera di Paesi stranieri” ha detto. L’arcivescovo ha poi commentato come la fede cattolica non ha difficoltà  dialogare con le altre religioni in quanto il dialogo interreligioso è una condizione profonda della fede cattolica. Ma per la moschea chiede condizioni precise: “Le istituzioni devono avere garanzie sull’uso di questo luogo, sulla lingua che deve parlare l’imam e su quali attività vi verranno svolte”.



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