Responsabilità, accessibilità, riscoperta della propria identità, famiglia, popolo sono le parole chiave emerse venerdì 24 maggio alla Sala Alessi di Palazzo Marino all’incontro “Expo Milano. Expo per Tutti. Come cambierà Milano” organizzato dal Comitato MI’MPEGNO con la collaborazione del Comune di Milano e che ha visto una sala Alessi gremita di persone con la sete di conoscere cosa sia Expo, quale eredità Expo lascerà a Milano e come si possa essere insieme responsabili e protagonisti della propria città. 



A dare il via il Sindaco Giuliano Pisapia, che ha ricordato che Expo può essere un evento in cui vi sarà la possibilità di lavorare ed impegnarsi insieme per il rilancio di Milano come città sempre più internazionale ed attraente.  L’avv. Paolo GiuggioliPresidente dell’Ordine degli  Avvocati di Milano, ha invece sottolineato che le due parole chiavi di Expo sono “cooperazione“ e “condivisione” come sfida per Milano per stimolare specifiche alleanze su progetti durevoli e quindi come occasione per coagulare le forze della città e dei suoi attori pubblici e privati su un progetto di ampio respiro e lunga durata. 



Attese che sono state ribadite dalla testimonianza di Franco Bomprezzi – presidente di Leda lega per i diritti delle persone con disabilità – che ha raccontato di una rete di associazioni che lavorano con istituzioni pubbliche e private sul tema della disabilità e della città accessibile. Ha poi auspicato che Milano diventi una città sempre più accessibile a tutti, obiettivo che può essere raggiunto solo con l’impegno di tutti “insieme responsabili”. Il tema della disabilità è un tema trasversale che deve vedere coinvolti tutti in una corresponsabilità civile ed umana e che non deve essere visto come un accessorio ma come “consustanziale” ad Expo.  



Il dott. Roberto Arditti,direttore affari istituzionali Società Expo 2015 spa, ha ricordato la definizione di Eugenio Montale “Milano Città Buona” come città non banale ma aperta. La riflessione del dott. Roberto Arditti si è poi sviluppata sul cambiamento che Milano ha vissuto tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo con l’abbandono di Milano quale capitale dell’industria italiana. Tuttavia, Milano è una città leader riconosciuta nel mondo per la sua capacità di fare tendenza e per i suoi stili. Nel ragionare su quale possa essere la vocazione di Milano nel XXI, il dott. Roberto Arditti ha invitato tutti a riscoprire la bellezza di una città e di una regione ed ha invitato un cambiamento di mentalità. Expo 2015 è un’occasione per Milano per ridefinirsi e riscoprirsi: Expo 2015 è una grande occasione di contatti e di relazioni con tutto il mondo con la quale si può far conoscere il fascino di una città. Questo è il grande patrimonio immateriale di Expo che richiede un gran lavoro.

Gli aspetti pratici di Expo sono stati illustrati dal dott. Antonio Acerbo, commissario delegato Expo 2015 spa. Expo è una manifestazione che dura 6 mesi dal 1 maggio 2015 al 31 ottobre 2015 con 147 paesi presenti e con la previsione d 20 milioni di visitatori con picchi di 250 mila al giorno. La viabilità intorno a Milano cambierà con i collegamenti diretti Rho/Monza e Agrate/Melegnano e la Brebemi, prime eredità che Expo 2015 lascerà al territorio milanese. Si prevede una riduzione del 30% nei tempi di percorrenza delle tangenziali intorno a Milano. Il 57% dei visitatori arriveranno al sito di Expo tramite collegamento ferro-tranvieri con conseguente basso impatto ambientale. Per chi arriverà con i propri mezzi, ci sarà un grande parcheggio nell’area ex AlfaRomeo di Arese. 

Il sito di Expo è pensato con un grande asse orizzontale di circa 1,5 KM chiamato “Decumano” secondo lo schema delle vecchie strade romane e l’asse verticale lungo circa 350 metri dove ci sarà il Palazzo Italia, edificio di 5 piani in cui saranno presenti le maggiori eccellenze nostrane. Ci saranno spazi tematici e grande attenzione sarà dedicata ai bambini con luoghi a loro dedicati. La superficie per circa il 45% rimarrà spazio verde con un grande parco urbano che andrà a qualificare un’area che, prima dell’avvio dei lavori, era abbandonata ed allagata. Ora è invece utilizzabile.

L’intervento di Giacomo Biraghi – che si è definito Expottomista ed è coordinatore dei tavoli tematici Expo 2015 – ha introdotto le caratteristiche e le opportunità dell’evento Expo che è un “format” appartenente alla famiglia dei palchi tematici con delle caratteristiche ben definite: si svolge all’interno di un’area accessibile con un biglietto in certi orari e da tutti, ed al cui interno ci sono più di un centinaio di attrazioni. Ciascuna pensata in 3 sezioni: un’attesa nella quale i visitatori possono avere delle informazioni su ciò che vedranno, il cuore dell’attrazione in cui i visitatori faranno un’esperienza o un gioco e infine un’ultima parte dedicata alla ristorazione ed all’acquisto di prodotti.

Expo Milano ha una sua peculiarità: esso è concepito come un condominio. Tutte le attrazioni sono di proprietà e di gestione degli stati nazione. Ciò comporta che tutti gli stati nazione saranno presenti l’uno accanto all’altro e questa è un’occasione per avere un luogo di pace. 

Un’altra caratteristica particolare di Expo è che i paesi in via di sviluppo non sono inseriti in padiglioni anonimi. Si è cercato di non ghettizzare questi paesi. Sono stati creati quindi dei luoghi, i c.d. cluster, dedicati a tematiche – ad esempio il caffè, il riso, il cacao – dove più di 81 paese in via di sviluppo sono presenti in luoghi belli ed accessibili a tutti.

Sarà il primo Expo che avrà al proprio interno la società civile con la presenza del terzo settore. Expo ha un costo di circa 3 miliardi e settecento milioni ed è previsto un ritorno di 24 miliardi in otto anni di cui 14 miliardi solo a Milano. Expo ha già messo in atto una serie di iniziative di sistema per Milano: la società Explora che promuove all’estero l’Italia e Milano, l’evento Expo in città che è il primo calendario di eventi  comuni, i Tavoli Expo con opportunità per tutti nel settore e 015 che è la prima piattaforma che mette in campo e condivide i dati ad esempio gli orari dei treni ed i ritardi.

In chiusura dei lavori il sen. Gabriele Albertini ha ricordato che “non c’è niente che non si può fare insieme” e ribadito l’opportunità di Expo come evento educativo e sociale quale occasione perché la città possa “ritrovare il suo passato, la sua identità di qualità umana, di generosità e di accoglienza”. Un invito quindi a sfruttare questa occasione “per ritrovarsi, per rimettere insieme i nostri talenti e le nostre volontà, per dimenticare le nostre gelosie ed i nostri conflitti” e riscoprire una nuova dimensione di essere milanesi e la vocazione internazionale di Milano. Ed infine un ‘invito ed una provocazione: “perché non dovremmo riuscire? In fondo siamo milanesi”.

Insomma, una bella sfida ed un’opportunità per tutti “insieme”.