Arrivano le ronde a Porta Venezia. A partire da giovedì cittadini e commercianti organizzeranno gruppi per “combattere il degrado e segnalare alle istituzioni reati e illeciti”. Le squadre saranno composte da otto volontari con tanto di pettorina, spray antiaggressione, fischietti, cellulari e ricetrasmittenti, che presidieranno la zona dalle 20 alle 6 del mattino, fra piazza Oberdam e le vie Lazzaro Palazzi, Tardino, Lazzaretto e Panfilo Castaldi, proprio dove si trovano i ristoranti eritrei, che rappresentano il punto di ritrovo per i profughi. “Il problema – spiega Luca Longo, presidente della ronda – è stato creato dagli assessori Majorino e Granelli, dato che per i profughi etiopi ed eritrei non esiste un programma di accoglienza”. Di conseguenza, chiarisce Longo,  i profughi sono costretti a “vivere in strada, dove urinano e defecano, creando nelle persone anziane e in quelle culturalmente più impreparate, un senso di intolleranza, una convivenza difficile e un profondo senso di insicurezza”. Intanto da Palazzo Marino arriva la replica: “Per fronteggiare la pressione esercitata sul quartiere con l’emergenza dei profughi eritrei l’amministrazione ha messo in atto una serie di misure nella zona di Porta Venezia e agisce su un doppio binario: l’accoglienza (da maggio sono stati accolti nelle strutture quasi 4mila eritrei) e la polizia locale (al parco Montanelli e lungo i Bastioni di Porta Venezia, dalle 20 alle 24 con due pattuglie per invitare i profughi ad andare nei centri d’accoglienza)”. Inoltra, gli assessori aggiungono di aver “chiesto, che polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza intervengano per fronteggiare il tema dell’immigrazione a Milano di cui hanno specifica competenza».
(Serena Marotta)



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