“Il Comune farà tutto quello che è necessario per risarcire i cittadini dai danni”. Lo afferma il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che prima di chiedere al Governo lo stato di calamità, dopo l’esondazione del Seveso avvenuta lunedì notte a causa delle forti piogge, sta valutando con Regione e Provincia i danni. Intanto sono oltre sei milioni i danni per l’inattività dei negozi solo per i quartieri di Isola e Pratocentenaro. È questa la stima di Confcommercio. Il fiume – dopo l’esondazione – si è ritirato dopo nove ore. Nove ore di pioggia, nove ore di difficoltà per i cittadini: traffico in tilt, blackout, fermate della metropolitana bloccate. Il tutto ha coinciso con il summit Ue che si è svolto ieri a Milano e dove i vigili urbani sono stati impegnati sino alle nove del mattino per garantire alle auto dei ministri europei di spostarsi. Da qui l’iniziativa presa dai cittadini di chiudere al traffico la via Corsieri e sempre loro si sono dati da fare per aprire i tombini e far andare via l’acqua dalle strade. Sono stati residenti e commercianti, infatti, i primi a scendere in strada all’alba muniti di pale contro il fango, secchi per togliere l’acqua dalle cantine allagate e per aprire i tombini e lasciar defluire l’acqua. Le strade allagate a partire da viale Zara a viale Sarca a piazzale Lagosta. Chiusa la stazione Istria, e ancora linee di bus e tram deviate. La situazione è tornata quasi alla normalità dopo nove ore.



(Serena Marotta)

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