Le parrocchie di Milano si stanno preparando ad accogliere i cristiani in fuga dall’Iraq. Dopo aver accolto 22mila siriani, la Chiesa e la Caritas si mobilitano per i profughi iracheni. “La guerra è un vicolo cieco, l’odio si sconfigge solo con l’amore, questa è l’unica verità da tenere presente in questo momento, guardando le immagini terribili che ci vengono da quelle martoriate terre. Tutti i cristiani devono sentirsi interpellati, sia sul piano concreto sia su quello simbolico. Solo se siamo uniti e rifiutiamo la spirale di violenza, rimaniamo uomini”, ha detto monsignor Luca Bressan, vicario episcopale per la cultura. Intanto ci sono già state delle riunioni fra i dirigenti della Curia e delle realtà collegate per capire come muoversi ad accogliere “i fratelli perseguitati”, come li ha definiti il papa. L’arcivescovo Angelo Scola si è messo a disposizione per far fronte a questa situazione, annunciando un impegno personale e ha promesso la mobilitazione della Diocesi per rispondere all’appello del cardinale Bagnasco. Bressan ha spiegato: “Come ci siamo mossi per i siriani, ci muoveremo sicuramente anche per gli iracheni, e anche di più perché oltre che dalla fraternità umana, la nostra solidarietà che nasce dalla condivisione della stessa fede. Ci sarà un fronte di accoglienza perché un momento così tragico richiede gesti eroici. Ho chiesto ai vari responsabili dei decanati di sondare terreno e di trovate strutture che non usiamo anche fuori da Milano, perché bisogna farsi trovare pronti quando scatterà l’emergenza”. A settembre ci sarà una riunione con tutti i responsabili dei decanati per mettere a punto un piano di accoglienza.



(Serena Marotta)

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